Parte l'inchiesta sui legami tra Inter, Milan e ultras: ecco cosa rischiano le due società

Parte l'inchiesta sui legami tra Inter, Milan e ultras: ecco cosa rischiano le due societàMilanNews.it
Oggi alle 12:41News
di Enrico Ferrazzi
fonte tuttomercatoweb.com

Il fascicolo ultras è giunto ieri mattina a Roma: stando a quanto rivela il Corriere dello Sport, sono 12 mila le pagine redatte dagli inquirenti di Milano e dell’Antimafia. Nel mirino ci sono le connessioni tra l’Inter e il Milan con le rispettive tifoserie organizzate, quest’ultime finite nell’occhio dei ciclone perché invischiate con la criminalità in un racket che andava dalla gestione dei biglietti ai parcheggi di San Siro. La procura federale vuole approfondire i rapporti personali dei calciatori con i capi delle curve (chiamate e incontri), ma anche la questione dei tagliandi regalati ai gruppi, nel caso dell’Inter per la finale di Champions a Istanbul contro il City. I nerazzurri e il Milan, è bene ricordarlo, non hanno tesserati indagati.

Comincia a tutti gli effetti l’inchiesta sportiva sul caso “Doppie Curve”. Il procuratore federale Chiné già l’1 ottobre aveva formulato la richiesta per accedere agli atti. Il lavoro dei pm però è stato capillare: dopo gli arresti, hanno proseguito per settimane tra ricostruzioni, raccolta di testimonianze e perquisizioni; così il il pool federale, costituito ieri mattina con 8 specialisti, procederà con degli interrogatori dopo aver studiato il plico. L’Inter e il Milan in questa vicenda si considerano parte lesa, ma rischiano comunque di incorrere in sanzioni.

La questione è inquadrata nell’articolo 25 del codice di giustizia sportiva: previste multe e squalifiche per responsabilità oggettiva. Nel 2017, per i rapporti con gli ultras, Andrea Agnelli ricevette una multa di 100 mila euro, più altri 600 mila per la Juventus. Esiste però anche lo scenario più grave e al momento più remoto: quello legato alle penalizzazioni in classifica. Sono possibili per le condanne sulla base dell’articolo 4 (che impone lealtà, probità e correttezza dei tesserati) o dell’art. 6, quello che si occupa della responsabilità diretta delle società per l’operato di chi le rappresenta ai massimi livelli, come nel caso dei presidenti.