Pasticcio sullo stadio: le contraddizioni di Scaroni su San Donato
Nell'intervista rilasciata oggi a Radio TV Serie A, Paolo Scaroni, presidente del Milan, ha dato un nuovo importante aggiornamento sulla questione stadio, annunciando di fatto un cambio nei piani del club di via Aldo Rossi: fino a qualche settimana fa, infatti, il numero uno milanista aveva ribadito in più occasioni che la prima opzione per il nuovo impianto era San Donato (dove intanto sta proseguendo senza sosta l'iter dell'Accordo di Programma), mentre ora il piano A è il nuovo San Siro con l'Inter.
Ecco nel dettaglio le dichiarazioni (e le contraddizioni) di Scaroni negli ultimi tre mesi sulla questione stadio:
14 settembre
Scaroni a Milan TV prima di Milan-Venezia: "Novità sul tema stadio? Di nuovo è che abbiamo 70mila spettatori, ringrazio i tifosi che non ci fanno mai mancare l’appoggio soprattutto in questi momenti un po’ difficili per noi. Per quanto riguarda lo stadio c’è stato l’incontro con il sindaco di Milano ieri, e con il sindaco di Milano si parla delle ipotesi per la città di Milano. Gli abbiamo spiegato che la ristrutturazione non è possibile, il risultato non sarebbe mai del livello che meritano i club milanesi. È emersa l’ipotesi di ripescare il vecchio progetto San Siro, un mio vecchio sogno, ma è un percorso che ha difficoltà: non è nulla di deciso e scontato. Lo seguiamo ma abbiamo come priorità numero uno San Donato. Abbiamo ben chiaro che San Donato avanza ed è l’ipotesi che in questo momento preferiamo”.
24 ottobre
Scaroni alla Gazzetta dello Sport: "Non abbiamo abbandonato San Donato, al contrario resta la nostra opportunità numero uno. La priorità per energia e denaro che abbiamo speso. Il sindaco Squeri non deve preoccuparsi".
28 ottobre
Scaroni durante l'Assemblea degli Azionisti del Milan: "Non mi metto a fare calcoli economici su ipotesi. Non si tratta di un assegno da 200 milioni da dare, è un tema complesso. C'è un tunnel da costruire... Il tema è complicato. Finché noi e l'Inter non abbiamo un quadro completo è difficile avanzare. Il progetto San Donato resta al centro della nostra strategia, è un tema importantissimo. San Siro, 3 o 4 mesi fa davamo tutti per morto per una impossibilità di far fronte al tema secondo anello. Questo tema l'abbiamo dietro di noi, ora possiamo guardare avanti. Ma non vuol dire che abbiamo risolto tutti i problemi. Una volta finita questa analisi dovremmo fare 4 conti. Si immagini un percorso ancora lungo. Su San Siro ho ancora le ossa rotte da 5 anni di tentativi, mantengo sempre un certo tasso di preoccupazione. San Donato resta l'opzione al centro per il nostro stadio".
20 dicembre
Scaroni a Radio TV Serie A: "San Donato è passato dall'essere il piano A ad essere il piano B da quando la sovrintendenza ha rimosso il famoso vincolo. E' iniziato un processo di negoziazione. Noi e l’Inter dobbiamo comprare lo stadio e le aree limitrofe, avere i permessi e così via. Stiamo negoziando un contratto con il comune, un contratto che dovrà essere perfetto. Devo dire che ho un certo ottimismo".
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