Conte allontana il Milan dalla vetta sempre più e il "what if" ripensando alle parole di Stellini

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Oggi alle 14:00Podcast MN
di Gaetano Mocciaro

Pur giocando un'ottima partita, il Milan si è ritrovato con un pugno di mosche in mano. Terza sconfitta in nove partite di campionato, Napoli che si ritrova con undici punti di vantaggio che virtualmente potrebbero essere otto, considerando Bologna-Milan da recuperare. Non l'inizio che speravamo ed è ironico vedere come la capolista sia guidata da quell'Antonio Conte tanto invocato in estate dai tifosi.

A oggi è fin troppo facile parlare di "rimpianto", del resto lo scorso maggio il vice di Conte, Christian Stellini, aveva mandato un messaggio ai rossoneri. Nel corso di un'intervista a Telelombardia, alla domanda: "Cosa sceglierebbe (Conte) tra Milano e Torino?", considerando anche l'idea della Juventus di riportarlo a casa, rispose:  "Prenderebbe il progetto, al di là della questione economica. Tutte le grandi squadre, come il Milan, possono diventare dei progetti adatti a Conte: non c'è nessuna preclusione da parte di nessuno. Io e Antonio non ne abbiamo mai parlato eh... Poi come fai a non associare una grande squadra a grandi allenatori, ma questo vale per tutte le squadre e per tanti grandi allenatori. Il Milan è una squadra forte, che è seconda in classifica. Certo che c'è un gap con l'Inter da colmare, Pioli ha fatto grandissime cose e nella storia di Conte questi gap sono stati colmati. Conte arriva alla Juve col Milan davanti e la Juve torna a vincere, Conte va all'Inter dopo che la Juve aveva vinto 9 scudetti e questa cosa viene ribaltata".

Il resto è storia, il Milan fa un altro tipo di scelta filosofica e anche economica, punta su Paulo Fonseca e fa un altro tipo di mercato. Lo scontro diretto con i partenopei i rossoneri lo hanno perso perché si sono scontrati con una squadra più forte, che punta allo scudetto pur senza dichiararlo. Segna Lukaku, il grande colpo di mercato degli azzurri nonché simbolo di quello che viene definito "instant team", quello che Aurelio De Laurentiis gli ha costruito accontentandolo anche con Alessandro Buongiorno, Scott McTominay e David Neres. Tutti giocatori dal costo di cartellino superiore a qualsiasi giocatore del Milan acquistato nell'era RedBird. Guardare la classifica oggi porta inevitabilmente al "what if", ci conforta almeno la prestazione di livello, una squadra giovane e di qualità che può solamente crescere.

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