Corsport - Milan, un incubo lungo 10 giorni. Mercato sotto attacco
Come cambia la storia di una squadra in soli 10 giorni. Il Milan, che aveva ricominciato il 2023 con una solida vittoria a Salerno e 85 minuti praticamente indolore in casa contro la Roma, si è ritrovato catapultato in un incubo dal gol di Ibanez che ha dato il via alla rimonta dei giallorossi. Da quel momento: eliminazione dalla Coppa Italia, pareggio a Lecce e umiliazione in Supercoppa Italiana contro l'Inter.
Testa e tattica
Come sottolinea questa mattina il Corriere dello Sport, in pochi giorni la squadra di Pioli ha visto crollare tutte le sue certezze. Il momento che stanno vivendo i rossoneri è chiaramente un problema di carattere mentale. Da quel doppio gol della Roma, i Campioni di Italia non sono riusciti a rialzare la testa, a reagire come spesso in passato erano riusciti a fare. E così si sono succeduti risultati e prestazioni sconfortanti una dopo l'altra. Il derby a Riyad è stata solo la punta dell'iceberg. Il Milan ha avuto grandissima difficoltà in difesa: squadra svagata, in ritardo che ha subito 9 gol in 5 partite. In più c'è tutto un aspetto tattico da considerare legato al ruolo del trequartista. De Ketelaere non riesce a emergere e sia lui che Diaz sembrano essere troppo leggeri per sostenere un 4-2-3-1 che dovrebbe essere aggressivo. Non è un caso che l'anno scorso Pioli, nella fase calda, si era affidato a due centrocampisti di sostanza come Kessie e Krunic in quel ruolo. Quest'anno l'ivoriano non c'è più e il bosniaco è infortunato: i nodi vengono al pettine.
Mercato in vendita
Le riflessioni, però, non riguardano solo i giocatori e l'allenatore che vanno in campo ogni weekend (e non solo). Sotto processo ci sono finiti anche Maldini e Massara e, nello specifico, il mercato che è stato fatto in estate, poche settimane dopo aver vinto lo scudetto. C'è da dire che il club, anche adesso che è passato in mano a Gerry Cardinale, mantiene una linea ben precisa che si fonda su un concetto molto chiaro: sostenibilità. Questo modo di vedere le cose ha costretto i dirigenti rossoneri a fare determinati acquisti e a lavorare con un budget limitato. Gran parte di questo fondo è stato utilizzato per l'acquisto di Charles De Ketelaere: l'ingaggio del belga è stata una scommessa, e di fatto a oggi lo è rimasta, nella speranza che il suo talento possa emergere con il passare del tempo. In generale non è stato un mercato all'altezza: Kessie non è stato sostituito e sono arrivati tre giocatori forse troppo giovani e inesperti all'ultimo secondo come Vranckx, Thiaw e Dest che non hanno avuto ancora la possibilità di mettersi in mostra. E poi l'attaccante di riserva: l'investimento fatto per Divock Origi è al momento un flop con l'ex Liverpool che è stato più in infermeria che in campo.
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