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Calamai: "È un Milan normalizzato, da 6+. Le scelte Fonseca e Morata sono da esempio"

ESCLUSIVA MN - Calamai: "È un Milan normalizzato, da 6+. Le scelte Fonseca e Morata sono da esempio"MilanNews.it
domenica 4 agosto 2024, 16:00ESCLUSIVE MN
di Gaetano Mocciaro

Intervenuto in esclusiva per MilanNews.it, l'editorialista di Tuttomercatoweb Luca Calamai ha fatto il punto a due settimane dall'inizio del campionato, valutando l'operato della dirigenza in sede di mercato:

È passato più di un mese dall'apertura del mercato, il Milan si è mosso con meno decisione rispetto alla passata stagione
"C'era l'attesa di un Milan che facesse un deciso salto di qualità, dopo un finale di stagione dopo tanti problemi e dibattiti. E invece non vedi un Milan decollato. Prendo l'esempio di Morata: non lo discuto come giocatore ma nel bene e nel male lo conosciamo". 

L'obiettivo iniziale era Zirkzee
"Quando il nome di Zirkzee era abbinato al Milan ci vedevo l'idea di andare a trovare il top, il giocatore che dopo il Bologna faceva l'ultimo salto di qualità e diventava uno dei più grandi centravanti d'Europa. Morata è un giocatore affidabile, ma non lo immagino come un bomber che torna in Italia e segna una valanga di gol. Scelta quasi normale, non coraggiosa, non ambiziosa. Non di una società che vuole sfidare l'Inter e riprendersi il ruolo che è da Milan, di livello internazionale".

A proposito di normalità, ha lasciato perplessi la scelta di Fonseca a inizio stagione. Le prime uscite, tuttavia, stanno mostrando un ottimo lavoro del portoghese
"Fonseca è un allenatore affidabile e conosce il calcio italiano, un grande professionista. Ma il livello è quello, non ti immagini niente di più. Anche qui, un Milan normalizzato. Su un livello alto, chiaramente, ma non su un livello top".

Cosa serve a questo Milan?
"Per forza di cose deve prendere un altro grande attaccante, perché non credo che Jovic sia pronto, sarei sorpreso se diventasse ciò che non è stato in questi anni in Italia. Camarda è troppo giovane e può funzionare bene se hai già due grandi attaccanti e lo inserisci pian piano. E poi in mezzo al campo. A oggi è un Milan da 6+, che è comunque sufficiente. Le ultime operazioni diranno se il Milan vuole fare qualcosa in più".

Proprietà americana troppo pragmatica?
"Può essere. Gli americani vengono di solito per costruire, se non ci riescono vanno via. Sotto questo aspetto è importante il ragionamento sullo stadio".

Dove va collocato questo Milan?
"Per quel che si intuisce il Milan entrerà in questo gruppetto di 4-5 squadre che vorranno prendere l'Inter, che resta un gradino più avanti. A oggi non vedo il Milan più forte del Napoli, della Juventus, dell'Atalanta. Mi aspettavo un Ibrahimovic che riuscisse a convincere questa proprietà che il Milan è qualcosa di diverso e non può accontentarsi della normalità. Non c'è un giocatore che ti accende la fantasia, devi sperare che Leao trovi quella maturità che non ha trovato".

Il Milan targato RedBird ha una linea chiara per gli acquisti, che non superano mai i 20 milioni. Che garantiscono buoni acquisti ma non il campione
"Il tifoso del Milan questo non l'accetta e non l'accetterà mai. Ed è un avviso alla proprietà. In questa realtà Milan dove ci sono i proprietari poco identificati nella vita quotidiana, anche con la passione che non possono avere perché non nascono milanisti, un ruolo determinante può averlo Ibrahimovic. E mi chiedo: può accettare la normalità lui che la normalità l'ha sempre combattuta? Non credo. Lui è la mia garanzia di un Milan diverso, altrimenti cosa è venuto a fare? Quindi aspettiamo, magari in questi giorni ci stupiranno".