Gazzetta - I segreti del Milan d’alta quota: gioco, tenuta atletica, zero pressioni e l’indipendenza da Ibra
Un Milan maturo, determinato, più forte degli infortuni e del Covid. In questi mesi la squadra di Pioli ha dimostrato di saper reggere gli urti e sopperire alle varie e numerose assenze. Compresa quella di Ibrahimovic. Sono quattro, secondo La Gazzetta dello Sport, i segreti del "Milan d’alta quota".
GIOCO E LEGGEREZZA - Il gioco è tutto. Perché è impossibile ottenere tante vittorie senza un meccanismo collaudato. Ebbene, mister Pioli è riuscito ad arrivare a un obiettivo straordinario: chiunque faccia giocare sa esattamente ciò che deve fare, come muoversi in campo e come essere utile alla causa. Un altro dei segreti di questo Milan è la "leggerezza dell’essere". La proprietà non ha imposto la qualificazione in Champions, figurarsi lo scudetto. I rossoneri, dunque, sanno di poter giocare senza pressioni né appesantimenti mentali, senza il pensiero snervante del risultato a ogni costo.
FISICO E (IN)DIPENDENZA - Il Milan, pur giocando ogni tre giorni, ha mostrato una eccellente capacità di recupero. Insomma, la tenuta atletica è ottima. In questo senso a giovare sono soprattutto due elementi: uno è l’età media (giovanissima), l’altro è una rosa ben costruita. Infine, la dipendenza, o meglio... la non dipendenza da Ibrahimovic. Lo svedese resta il campione di riferimento, il leader indiscusso (quindi meglio averlo in campo piuttosto che in tribuna a fare il tifo), ma Pioli è riuscito a trovare soluzioni alternative. E la squadra gira lo stesso. Rispetto alle altre big il Milan può permettersi di rinunciare al suo totem.
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