Gazzetta - Zero idee e gioco. Flop Milan a Parma, è già crisi

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domenica 25 agosto 2024, 10:00Primo Piano
di Lorenzo De Angelis

Il risultato potrebbe portare a credere che la partita del Tardini sia stata combattuta e che il Parma l'abbia spuntata per il rotto della cuffia. Il 2 a 1 finale però inganna, perché oltre ad aver ampiamente meritato la vittoria, la formazione di Fabio Pecchia avrebbe potuto portare a casa la vittoria con uno scarto ancora più ampio se non fosse stato per alcuni errori commessi nell'area di rigore rossonera

Per una buona parte del secondo tempo, fino al gol del pareggio di Pulisic, il Milan aveva anche dato l'impressione di quanto meno provare a mantenere il pallino del gioco fra i suoi piedi, ma alla fine quella vista in Emilia ieri pomeriggio è stata una squadra indolente e senza equilibrio, che si è provata a salvare con qualche iniziativa individuale ottenendo però scarsi risultati.   

Quelli che più di tutti hanno deluso sono stati inevitabilmente i big, gli uomini più attesi, coloro i quali avrebbero dovuto trascinare il Milan alla vittoria. Scrive La Gazzetta dello Sport, invece, che i vari Theo Hernandez, Loftus-Cheek e Leao sono stati invece a tratti anche irritanti, infarcendo la loro prestazione con errori e disattenzioni piuttosto gravi, vedi quella in occasione del raddoppio ducale. 

La colpa non è però da assoggettare solo ai singoli, anche perché chi c'è dietro tutta questa organizzazione ha le sue responsabilità. Paulo Fonseca aveva promesso nel corso di questa settimana un Milan diverso sotto tanti punti di vista, soprattutto dell'atteggiamento, ma niente è cambiato rispetto a settimana scorsa, anzi, è peggiorato, visto che il Diavolo è tornato a casa con una sconfitta. 

C'è tanto su cui lavorare, ma quello sul quale La Gazzetta dello Sport ci ha tenuto a soffermarsi, in maniera anche piuttosto critica, è la fase difensiva, scrivendo addirittura che "le transizioni negative del Milan vanno mostrate nelle scuole calcio per spiegare come non si devono fare". Ogni palla persa diventa una potenziale azione pericolosa, non ci sono coperture preventive, ma quello che più preoccupa è che la distanza fra i reparti continua ad essere enorme e non c'è più quel senso di sacrificio che contraddistingueva il gruppo del Milan fino a qualche anno fa. 

Questo primo mese di campionato è oramai giunto al termine, non c'è più tempo da perdere, anche perché quanto racimolato (e subito) fino ad ora fa scattare un'allarme che la dirigenza non può permettersi di snobbare.