Milan o Francia non fa differenza, Maignan è al top. E a San Siro ha riaffermato il suo status
"È sempre un piacere vincere e giocare a San Siro, il nostro stadio", ha detto ieri sera un raggiante Mike Maignan in zona mista, dopo che è stato decisivo per la qualificazione della Francia al primo posto nel girone di Nations League: sul 3-1 dei transalpini a San Siro c'è anche un suo super intervento su Kean al minuto 94, ormai a partita finita. L'attaccante della Fiorentina non ha potuto far altro che prenderne atto: "È stato bravo Maignan, ho provato a sorprenderlo ma lui è stato attento".
Nonostante il risultato negativo dell'Italia il portiere del Milan è stato ampiamente applaudito da tutto il pubblico di San Siro al fischio finale: Mike è ormai diventato un personaggio apprezzato anche oltre i colori. Non parla molto, sembra essere quasi introverso, ma sia al Milan e sia nella Francia è una delle personalità predominanti dei rispettivi spogliatoi. Lo ha detto subito Fonseca nelle sue conferenze da allenatore rossonero e l'ha ribadito in più occasioni anche Deschamps: Maignan è un leader.
Una parola anche un po' abusata nel calcio moderno, un calcio che si basa molto sulle parole e sull'apparenza e poco (o di meno) sui fatti. E di fatti invece Maignan ne fa tanti, ma solo quando e dove conta. I giornali francesi, dopo che l'Italia a settembre aveva battuto proprio i galletti d'oltralpe, avevano raccontato di un Maignan letteralmente furente negli spogliatoi. Da quel discorso è stata estrapolata la frase del portiere che ha fatto discutere: "Solo due giocatori italiani giocherebbero nella Francia". Più che una mancanza di rispetto un modo per destare un po' l'orgoglio dei compagni, che ieri sera a San Siro infatti hanno giocato, seppur con assenze importanti, con il giusto piglio.
E così dopo la sosta il Milan riabbraccerà un portiere in un ottimo momento di forma che ancora una volta ha sfruttato un palcoscenico importante per riaffermare il suo status da giocatore superiore. Mentre nell'Italia Donnarumma, che nonostante le dichiarazioni della vigilia ha evidentemente un po' la fobia di San Siro, ha disertato la sfida Maignan si è sentito a suo agio a casa sua, San Siro, nonostante ci giocasse da "avversario". Tanta personalità anche nel post partita, quando in mix zone si è fermato a parlare in italiano con i giornalisti presenti. Prima ha glissato su una domanda che andava a toccare nuovamente la vittoria di Madrid, facendo capire che fa parte del passato e al Milan bisogna guardare al futuro, poi ha fatto l'occhiolino al nostro inviato che gli chiedeva se Theo stesse bene: "Sì, sempre".
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