Okafor, il 9 atipico che aveva rifiutato il City e che offre a Pioli un’alternativa “alla Rebic”
Tutto si può dire del Milan, tranne che stia tenendo le mani in mano in questa sessione di mercato. Uno degli ultimi acquisti, infatti, è Noah Okafor, attaccante svizzero arrivato per una cifra tra i 13 e i 15 milioni di euro. Un colpo importante, che si mette in fila agli altri e rende testimonianza anch’esso di come la proprietà possa sì aver agito in modo drastico, con il traumatico addio di Maldini e Massara e con la cessione di un beniamino quale Tonali a inizio estate, ma anche di come non si sia perso tempo e abbia reinvestito quanto incassato con l’ambizione di migliorare la rosa ed offrire a Stefano Pioli un ventaglio di scelte il più ampio e qualitativo possibile per la stagione che sta per cominciare.
CHI È NOAH OKAFOR
Noah Arinzechukwu Okafor nasce a Binningen, cittadina svizzera poco distante da Basilea, il 24 maggio 2000. Dotato di una notevole tecnica di base, la abbina a velocità e ad una propensione al dribbling che lo rendono una spina nel fianco per le difese avversarie. Esordisce nel massimo campionato svizzero, con la maglia del Basilea, nel 2018 e dopo una stagione e mezza, nel gennaio 2020, passa al Salisburgo per 11 milioni di euro. La finestra temporale è quella che vedeva Erling Haaland lasciare l’Austria per andare in Germania, in quel Borussia Dortmund che gli ha offerto quei riflettori che hanno fatto sì che il Manchester City piombasse su di lui e ne facesse l’ariete titolare. Proprio il Manchester City, però, nel 2020 era molto forte su Okafor. È stato il padre del ragazzo a consigliargli di firmare per il Salisburgo, optando per una crescita graduale anziché rischiare di bruciarsi inseguendo il concetto materialistico del “tutto e subito”. Priorità e valori sembrano essere un punto di forza nella mentalità di Noah e della sua famiglia e questo non può che aver giocato a suo favore nell’ottica di un inserimento nella squadra.
NUMERI E ASPETTATIVE
Noah Okafor non ha i numeri dei classici centravanti, in quanto interpreta il ruolo in maniera atipica, date le sue caratteristiche tecniche, simili a quelle di Ante Rebic, in esubero dal Milan ma con il quale in campo si era visto, forse, il miglior Milan in quanto a bellezza durante la gestione Pioli. Ad ogni modo, nell’ultimo campionato di Bundesliga austriaca, Okafor ha messo a referto 7 gol e 3 assist in 21 partite, con un contributo ad un gol ogni 99 minuti; 3 invece i gol nelle 6 partite di Champions League. Nella stagione precedente, tuttavia, i numeri di Okafor esaltano: in 21 presenze in campionato ha messo a referto 9 gol e 9 assist, con un contributo ad un gol ogni 52 minuti giocati, e anche allora ha segnato 3 gol nelle 6 partite di Champions League. In tanti si ricorderanno anche del tunnel a Kalulu e il gol segnato sotto la Sud in un Milan-Salisburgo. Ora però segnare sotto la Sud farà tutto un altro effetto.
di Luca Vendrame
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