Tre partite di fila, tre calci d'angolo horror consecutivi: com'è possibile sbagliare sempre le stesse cose?

Tre partite di fila, tre calci d'angolo horror consecutivi: com'è possibile sbagliare sempre le stesse cose?MilanNews.it
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domenica 26 novembre 2023, 14:00Primo Piano
di Manuel Del Vecchio

Minuto 96 di Milan-Fiorentina, calcio d'angolo per gli avversari. Palla calciata sul primo palo, spizzata di testa e poi il solito film horror. Il solito visto contro il Paris Saint-Germain in Champions League a San Siro, lo stesso visto al Via del Mare contro il Lecce in Serie A. Il risultato? Fortunatamente diverso. Fortunatamente scritto non per caso: Maignan fa un miracolo sulla conclusione a botta sicura di Mandragora, ma è onestamente casuale. Certo, c'è la bravura nel posizionamento e nel coprire più porzione di porta possibile, si può dire la solita frase fatta che la fortuna aiuta gli audaci e tutto il resto, ma la verità è che il caso, ed il faccione di Mike Maignan, hanno risparmiato al Milan, a Pioli, a chi allena i calci piazzati e ai giocatori l'ennesima figuraccia.

Sarebbe stato comico, se non diabolico, subire lo stesso gol per la terza partita di fila. Con l'aggravante che tra Lecce e Fiorentina c'è stata una sosta di mezzo: il tempo per analizzare gli obbrobri visti nelle partite precedenti c'era eccome. Eppure eccoci qua, nuovamente, a commentare l'inadeguatezza di questo Milan sui calci piazzati. E di come gli avversari ci sguazzino allegramente, consapevoli di poter infilare la lama calda nel burro tiepido senza nessuna difficoltà. Tre avversari diversi, di livello differente e che giocano in modo dissimile: tutti e tre però hanno provato, e trovato, la stessa giocata su calcio d'angolo. Cose che il Milan ha fatto per contrastare questo punto ormai critico? Zero

Questa comunque è solo una piccola parte (chiamala piccola) di un problema che il Milan si porta avanti ormai da anni: il non saper rendere pericolose (o difendersi adeguatamente) le palle inattive. Calci d'angolo, punizioni dalla trequarti, dal limite, dalla fascia: ancora prima che si arrivi alla battuta il risultato è scontato. Nel migliore dei casi si perde l'azione, con la palla che finisce tristemente sul fondo senza che si possa arrivare a niente di pericoloso, nel peggiore ci si ritrova con gli avversari che arrembano in contropiede sfruttando i tanti uomini rossoneri saliti per l'occasione. Lo abbiamo visto anche ieri, contro la Fiorentina di Italiano, di come queste situazioni siano state vissute in modo totalmente differente dalle due squadre: la Viola, anche senza proporre schemi elaborati, è riuscita a creare pericolo, anche solo potenziale, da ogni palla inattiva. Il Milan no, se non con un colpo di testa di Pobega a fine primo tempo. Per il resto, il nulla. Non si riesce a battere decentemente un corner, non si riesce a trovare l'inserimento giusto, non si riesce a saltare col tempo adatto. Ogni calcio d'angolo a favore è un pallone regalato agli avversari. Ogni calcio d'angolo contro è un'agonia: gli avversari lo sano bene e sfruttano questa magagna che ormai accompagna la squadra da troppo tempo. Le tre situazioni horror, uguali e identiche, in tre partite consecutive sono lì a testimoniarlo. Che ieri non si sia preso gol è irrilevante, anche perché se non si va a lavorare per risolvere il problema magari alla prossima non ci sarà il faccione di Mike Maignan a salvare la faccia di tutti gli altri.