De Jong: il centrocampo gira tutto intorno a te
Dopo i 90’ trascorsi in panchina nell’infelice trasferta friulana, Nigel De Jong recupera il suo posto nel cuore del centrocampo rossonero. Il duo Tassotti-Allegri, quest’ultimo squalificato per un turno, mettono in campo, per una partita da vincere a tutti i costi una mediana nuova di zecca, mai vista quest’anno: De Jong al centro, sul centro-sinistra Montolivo e la novità Traorè sul fronte opposto. L’olandese, in ombra nelle ultime partite, sembra aver risentito positivamente della scossa con la quale tutta la squadra rossonera è scesa in campo sin dall’inizio del match. L’ex Manchester City guida i movimenti del reparto, accorcia in difesa fino a fare il terzo della retroguardia quando i due terzini avanzano, e in generale attacca a pressa tutti gli avversari che transitano nella sua zona. Il gigante, perno del Milan nella partita di stasera, sta sempre un passo indietro rispetto ai suoi dirimpettai: di fatto è il vertice alto di un triangolo rovesciato del centrocampo rossonero. E’ l’uomo deputato a raccogliere e gestire i rinvii del duo centrale Bonera-Mexes, non sempre impeccabili. L’olandese, ma questo già si sapeva, non ha le caratteristiche tecniche né di Van Bommel né tantomeno di Andrea Pirlo (si veda il suo tiro sbilenco al 28’ della ripresa): l’unica sua pecca, se così possiamo denominare una peculiarità di un giocatore, è l’assenza nel suo repertorio della giocata in verticale. Infatti De Jong si limita ad appoggiare la sfera al compagno a lui più vicino, giocando la maggior parte delle volte in orizzontale. Nella seconda frazione di gioco, con l’entrata in campo di Constant al posto di un buon Traorè, muta anche lo schieramento della formazione rossonera in fase difensiva: si passa dal 4-3-3 ad un più coperto 4-5-1 con il solo Pazzini davanti e l’arretramento di Emanuelson ed El Shaarawy a centrocampo. Il guerriero olandese si adegua al secondo tempo fatto di resistenza e fatica del team milanista: a parte una sbavatura che poteva costare carissima, su un calcio piazzato si perde in marcatura Ibarbo che per poco non punisce il Milan, De Jong e con lui tutta la squadra difendono con i denti i primi tre punti (fondamentali) casalinghi.
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