Duri a morire: è il solito grande Nocerino
La corrente siberiana travolge l'Italia dal maltempo e da folte nevicate che hanno impedito di giocare ben tre partite. All'Olimpico di Roma però ieri sera si è giocato e a travolgere i rossoneri non è stato né il maltempo né la neve. La Lazio di Reja si impone con una vittoria più che meritata e arresta la marcia rossonera che prima di ieri sera aveva sortito ben 12 risultati utili consecutivi. Partita difficilissima, anche per un lottatore come Antonio Nocerino. Dopo il gol di domenica sera ai danni del Cagliari, il numero ventidue, sfiora l'ottavo gol stagionale dopo appena sei minuti. Bella la palla di Ibra che pesca l'inserimento del laterale di Massimiliano Allegri che per poco non beffa Marchetti con un bel colpo di testa. Rimarrà l'unico acuto della serata del napoletano. Considerato uno dei migliori acquisti della storia recente rossonere, specie se consideriamo il rapporto qualità/prezzo, il Noce non delude e lotta come un forsennato. Il primo tempo lo gioca prevalentemente in attacco alla ricerca di qualche azione degna di nota ma gli attacchi del Milan sono timidi e non ottengono gli effetti dovuti. Aiuta Mesbah in copertura ed è bravo a ripartire. La musica però cambia nei secondi quarantacinque minuti, Reja sgrida i suoi all'intervallo, ed esce una Lazio più spregiudicata e pericolosa.
Dopo pochi minuti però Nocerino si trasforma da inaspettato goleador ad utile incontrista e recupera una palla preziosa su Matuzalem lanciato a rete. E' uno dei pochi a salvarsi in una serata non proprio felice per la squadra rossonera. Macina una quantità infinita di chilometri e non soffre mai le rare folate di Konko e Gonzalez. Sempre presente in attacco, reattivo e attento in difesa. Un centrocampista duttile e indispensabile per qualsiasi evenienza. Poi il Milan crolla con l'uno-due dei biancocelesti firmato Hernanes-Rocchi e lui può farci poco o nulla. Si getta in avanti nella bagarre finale alla disperata ricerca di un gol che avrebbe potuto riaprire i conti. Così non è, il Milan si arrende sul prato dove qualche mese fa aveva conquistato il suo diciottesimo scudetto. Merito di Reja che ha mandato in campo una squadra solida, anche senza la punta di diamante Klose. Chapeau.
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