A Monaco un inizio da incubo: El Shaarawy ripara il tetto, il play-off si avvicina

A Monaco un inizio da incubo: El Shaarawy ripara il tetto, il play-off si avvicinaMilanNews.it
giovedì 1 agosto 2013, 00:00Editoriale
di Carlo Pellegatti
Nato a Milano, dopo i trascorsi a Radio Peter Flower e TeleLombardia, è approdato a Mediaset come inviato prima e telecronista delle partite del Milan poi. Volto noto di Milan Channel, opinionista per Odeon TV è anche azionista del club.

Sembrava di essere in Finlandia. Prima, qualche giorno fa, un bagno caldo a Valencia, all'Allianz Arena invece una immersione totale in una vasca gelata. Che inizio da incubo, da totale impotenza contro i milionari del Manchester City, che mettono in panchina settanta milioni di euro, cioé Nasri, Negredo e Aguero. Di fianco a me, seduto accanto ai rossoneri, visi ammutoliti, facce sbiancate, espressioni inebetite. Anche se al termine del match, Allegri mostra serenità, la partita di Monaco pone un serio dubbio, anzi regala quasi una certezza. Il Milan possiede un gruppo eccellente nei primi tredici o quattordici giocatori, ma o per questione di età o di qualità, gli altri componenti non riescono a completare con efficacia la rosa. Che piaccia o non piaccia, le casse della società non riescono però a mettere a disposizione di Adriano Galliani il denaro fresco necessario per mantenere il Milan, nei suoi venticinque giocatori, al livello delle magnifiche sette d'Europa. Subire nove gol tra Barcellona e Manchester City, pur questi cinque in un torneo amichevole, dimostra che il gap è alto in campo internazionale, ma ripeto, soprattutto con le sette magnifiche perché ricche, ricche e dunque magnifiche. Il tornado è però passato.

El Shaarawy ha messo qualche asse per riparare il tetto e si va avanti, in attesa dei nostri Campioni non ancora al massimo o fermi per infortunio. Lacerarsi le vesti non serve, lanciare gli strali del sarcasmo nemmeno. Nessuno certo è abituato a queste sconfitte brucianti, ma il play off si avvicina e le avversarie sono forti e motivate. Il Milan ha bisogno di uno stadio ribollente di tifo e di amore. Era certo meno forte e più povero di mezzi, eppure sessantamila vecchi cuori erano la nelle epiche sfide contro Auxerre e Lokomotiv Lipsia, quasi trent'anni fa. Questo deve essere lo spirito per affrontare una stagione difficile. Passano i tornadi ma, ad asciugare sui nostri balconi, dopo la tempesta, c'é sempre lei, la vecchia maglia rossonera. Quale sia il contenuto, pur sperando che sia ricco di classe, poco mi interessa, perché l'importante è che lei continui a sventolare!