C'era una volta il Forte... Il ranking e il ridimensionamento...
Lo ricordo perfettamente, perchè c'ero, in prima fila, come sempre. Quando, dopo il quinto posto del 2008, Adriano Galliani nel cuore del mercato estivo aveva stabilito il suo quartier generale a Forte dei Marmi, apriti cielo. Ma come? Al mare, il Milan è vecchio e da rifare e lui va al mare? Ma cosa dice? Ambrosini difensore centrale? Salvatelo dai colpi di sole. Oggi invece è passato il tempo, tutto dimenticato, ah ci fosse Galliani, ah il mito Galliani...E' il calcio che viene e che va...Ibra da idolo assoluto è diventato quello che fa lo spaccone a Ibiza che non è il Forte ma che è pur sempre mare. Ma come? Non è andato ad accogliere Fonseca...è l'accusa di chi dimentica che nell'estate 2007 e nell'estate 2008 i giocatori che arrivavano al Milan e gli allenatori che dovevano spiegare qualche sconfitta in amichevole erano loro ad andare a Forte dei Marmi, altrochè la società che andasse ad accoglierli...Ma la memoria è corta, è umorale, è ondivaga, un giorno sei sindaco e l'altro giorno sei aziendalista. Sembra il Bimby, il robot tuttofare che ti frulla e ti cucina, e che frullerà e cucinerà anche i funghetti che spuntano regolarmente, film visto e stravisto, lungo la strada, provando l'ebrezza della cavalcata, provando l'effetto che fa ad essere riconosciuti e idolatrati per quel tanto che servono.
Ma è inutile, è così. La tendenza del momento è regina. E la tendenza del momento non è difendere il Milan dagli attacchi e dai tranelli degli avversari ma alzarsi la mattina pensando a cosa dire per affossarlo e dileggiarlo ancora di più. Le comari che nell'estate del 2019 sferruzzavano davanti all'uscio di casa sulla mise di Bennacer alle visite mediche in rossonero, oggi, sempre più scontati e sempre più prevedibili, fanno la stessa "morale" sui teloni dei campi di Milanello. E il Milan che stia zitto e non si permetta di replicare. Il Milan deve ascoltare noi che gli insegniamo lo sport e la vita, deve pagare sull'unghia e senza fiatare quello che decidono gli altri club, inginocchiarsi sull'altarino delle commissioni e non permettersi, in un mondo notoriamente tutto di samaritani e di volontari del pronto soccorso, di essere l'unico soggetto del calcio mondiale a pensare sempre ai soldi e solo ai soldi.
In tutto questo, nel bailamme della moda dei tifosi milanisti perennemente incazzati e di quelli che ci godono a cavalcare l'incazzatura, mi permetto qualche domanda. Il Milan nell'ottobre 2019 era 81esimo nel ranking europeo e la Juventus quinta, oggi il Milan è 22esimo e la Juve 23esima. A parti invertite se ne sarebbe parlato un cicinino di più? Magari solo un cicinino, tanto per seminare un pò di ridimensionamentoh... Altra domanda, vi siete accorti che mentre l'Europeo celebra l'eleganza e la qualità di Reijnders, in Italia è già iniziata l'operazione di diminutio e di messa a mollo fatta negli anni anche con Kessie e Calhanoglu? Sì, proprio loro quelli che qui da noi erano giocatori mediocri e che appena cambiavano squadra, dalla sera alla mattina, erano i nuovi De Bruyne, sì proprio loro. Altra domanda, Gerry Cardinale si compra Paramount con un’operazione su tutte le pagine dei principali quotidiani internazionali, Elliott consolida la sua leadership di fondo attivista a livello mondiale come testimoniato in settimana dal Sole 24 Ore. Perchè mai allora due sf…ti cosi’ avrebbero dovuto fingere un passaggio di proprietà del Milan? Lo chiedo anche a quelli che avevano benedetto e invocato il "repulisti" di metà marzo. Ne avrei altre di domande, ma mi fermo almeno per il momento.
No, non cerco avversari per coprire il momento o per buttarla in caciara. Dico solo che mentre noi ci bruciamo fra di noi gli scatoloni in casa, gli altri vanno avanti imperterriti, indisturbati e sempre più incattiviti. Nell'indifferenza dei bersagli. E visto che questo non è calcio ma è un'altra operazione, il calcio chiama. Ed è sempre meglio parlare di calcio. Con tutto il rispetto e con tutto il bene per come si espone e per come esce allo scoperto, quando leggo sui quotidiani di Emerson Royal rimango impassibile e non mi eccito. Quando invece leggo di Kalulu con un ruolo fisso a destra e della possibilità di arrivare a Pavlovic, sì, allora l'interesse e la speranza salgono. Così come per i passi avanti su Fofana e Morata, su cui non voglio illudermi e non voglio illudere. Ma che sono roba seria. E Abraham. come scrivono autorevoli giornalisti di mercato? Beh, l'anno prossimo si gioca tanto, si gioca tanto, tosto e duro. Avere due prime punte capaci di alternarsi giocando dal primo minuto e avere in Luka Jovic lo spietato risolutore degli ultimi 20 minuti, sarebbe tanta roba. Ma anche qui, solo calma, solo prudenza niente illusioni. Avanti, nonostante tutto. Avanti.
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