Casting DS: oggi si riparte, ma fate presto! Conceiçao-Coppa italia: ultimo step. Italiano osservato speciale

Alzi la mano chi, dopo lo 0-2 di Kean, non ha avuto la forte tentazione di lasciare San Siro o spegnere la tv e dedicarsi ad altro. Ogni settimana la sensazione è sempre la stessa, ovvero che il Milan non entri in campo con la testa giusta, con quella voglia di voler dimostrare qualcosa a chi guarda, osserva, critica e paga per assistere alle prestazioni dei giocatori rossoneri. L’ennesimo approccio molle, quasi disinteressato, è stato molto più impattante rispetto all’averla pareggiata, con una schizofrenia impressionante di azioni da gol da una parte e dall’altra. Arrivare a fine anno così è complicato, perché anche quando lo stadio ha provato ad accendersi come ai vecchi tempi, i giocatori non hanno recepito quel boost che gli stava arrivando per provare a vincerla. E infatti c’è voluto un super Maignan per evitare la sconfitta beffa, anche a fronte delle occasioni sciupate, specie da Theo Hernandez per portare a casa la vittoria. Il Milan rimane così aggrappato alla semifinale di ritorno di Coppa Italia del prossimo 23 aprile per cercare di dare un senso effettivo alla stagione, provando ad andare in finale dove sarebbe tassativo vincere per chiudere con un sorriso e con il pass per l’Europa League.
La vicenda Paratici è stato l’ennesimo capitolo di una saga che potrà piacere agli amanti del thriller, ma che in realtà fa molto incupire tutto l’ambiente. L’accordo era stato trovato, gli avvocati si stavano scambiando i contratti da revisionare e qui son nati diversi punti di rottura, specie sulle clausole a tutela del Milan per quanto concerne la posizione di Paratici all’interno del processo Prisma, che tra otto giorni vedrà andare in scena l’udienza davanti al GUP. Inizialmente sembravano cose bypassabili, invece poi si è entrati nel vivo e anche a causa di pressioni esterne (si, ci sono state) sul nome di Paratici, ecco il dietrofront che ricorda molto quello su Lopetegui. Furlani nelle interviste pre Milan-Fiorentina ha detto che c’è ancora del tempo, in realtà di tempo ce n’è poco perché la programmazione della prossima stagione va fatta adesso, in queste settimane che precedono maggio, perché bisognerà scegliere l’allenatore e fare diverse valutazioni sulla rosa attuale e sui giocatori che torneranno dai prestiti. Oggi il dossier direttore sportivo verrà riaperto, con Igli Tare che sarebbe pronto immediatamente per lavorare e agire, Tony D’Amico che è l’altro profilo fortemente gradito, è sotto contratto con l’Atalanta e una mossa sbagliata potrebbe intaccare i rapporti con la Dea e, a livello politico, non è mai una buona mossa.
Capitolo allenatore. Conceiçao ha delle chance minime di rimanere, anche in virtù di quanto si è visto sul campo dopo la fine del tour de force di partite. Il nome che è maggiormente in ascesa è quello di Vincenzo Italiano, seguito con grande attenzione e spesso emerso nei colloqui con i vari candidati al ruolo di direttore sportivo. Scendono le quotazioni di Conte così come quelle di De Zerbi, mentre sullo sfondo rimane Max Allegri.

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