Dal trauma alla speranza. Cardinale, siamo in Italia. Manca una figura. Determinati sul mercato
E' stata una settimana molto particolare per chi ha il Milan nel cuore. Cuore che fa rima con sentimenti, quelli che legavano e continueranno a legare il popolo rossonero a Paolo Maldini: per questi il contratto non c'entra nulla.
La separazione è stata per tanti dolorosa, soprattutto per tempistiche e modalità scelte da Cardinale.
Il licenziamento flash lunedì, poi subito in volo per tornare negli Stati Uniti: senza spiegare nulla ai tifosi, che anche per questo hanno vissuto ore, o meglio giorni, di stupore e smarrimento. Eppure era decisione da spiegare e anche bene: modalità tutta americana di non guardare in faccia nessuno e di non farsi troppi problemi, che però stride rispetto alla nostra cultura. Perchè Milano è in Italia e non negli States, perchè un trauma del genere andava giustificato.
La sua decisione di liquidare Maldini e Massara, intendiamoci, è discutibile ma ovviamente legittima. I problemi erano noti e anche da tempo, proprio per questo non sarebbe stato così complicato argomentare e soprattutto spiegare con più chiarezza il nuovo progetto. E' vero che più delle parole serviranno i fatti, ma in certi momenti anche le prime non fanno male, anzi.
Del nuovo presente e del futuro scopriremo strada facendo. La delusione prima o poi deve fare spazio alla speranza che il Milan possa intraprendere un percorso anche migliore. Quello che non convince, oggi, è una struttura societaria che richiama tanto ai numeri ma poco al campo. Manca una figura da collante tra squadra e dirigenza: perchè la vera importanza di Maldini la si sentiva soprattutto a Milanello, nella quotidianità. Non può bastare aver riconosciuto più poteri a Pioli per colmare l'assenza dell'ex dirigente. Qualche dubbio, poi, sul fatto che il tecnico possa ricoprire il ruolo del manager c'è. Ecco perchè sarebbe importante, se non fondamentale, inserire una nuova figura nell'organigramma.
In chiave mercato sembra che il Club sia ripartito col piede giusto, almeno nelle intenzioni e nella operatività, è una fase già calda che potrebbe portare alla prima ufficialità in tempi molto brevi. La competenza di Moncada e la sua ricerca quasi maniacale del talento portano curiosità estrema su quello che sarà il nuovo rapporto del Milan col calciomercato.
A caldo lunedì tutti hanno pensato all'equazione 'Via Maldini uguale mediocrità'. Più a freddo è giusto evidenziare che i soldi che sarebbero stati spesi prima ci saranno anche oggi, che l'obiettivo resta quello di costruire una squadra più forte.
Insomma, non è da escludersi che il futuro non possa essere anche migliore del recente passato: con buona pace dei sentimenti.
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