Ecco la prova: Conte non era da Milan. Lukaku e Rabiot non sono come Ibra e Kjaer. Però avete visto quel Rangnick….

Ecco la prova: Conte non era da Milan. Lukaku e Rabiot non sono come Ibra e Kjaer. Però avete visto quel Rangnick….MilanNews.it
giovedì 27 giugno 2024, 00:00Editoriale
di Franco Ordine

Inevitabile partire da Antonio Conte. Ho l’impressione netta che abbia, indirettamente, spiegato in modo didascalico il motivo per il quale Ibra e il Milan non lo abbiano mai interpellato. Sul tema il tecnico leccese è stato netto e preciso: “Io sono un manager, voglio avere voce in capitolo, magari da qualche parte non andava bene. Ho detto ad Adl che decido io chi resta e chi parte”. Per farla breve insomma ha chiesto e ottenuto carta bianca. E mettere nelle mani di un tecnico tutta la società è un lusso che si può permettere il Napoli reduce da una stagione disastrosa e il suo presidente accusato di aver “sfasciato” il Napoli dello scudetto precedente. Mi sembra a questo punto che anche il più accanito “vedovo” di Antonio Conte possa mettersi l’animo in pace: non era l’uomo giusto almeno per questo Milan. Già perché come nel passato berlusconiano (Galliani era al volante e nessun altro poteva dettare il senso di marcia se non il presidente Silvio Berlusconi), il club rossonero non ha mai consentito a un allenatore di essere al di sopra del club.

L’argomento Conte si sposa alla perfezione con i primi due nomi che occupano le recenti trattative del Milan: Lukaku e Rabiot. Cominciamo dal secondo. A leggere le cifre che circolano sul suo conto c’è da pronosticare subito un no. 7,5 milioni netti per 2 anni più opzione per il terzo con l’aggiunta di una ricca commissione a madame Veronique, la mamma, rappresentano esattamente il contrario del format del Milan americano. Soldi spesi senza futuro, puntando solo sul risultato immediato. Non ragionano così a casa Milan. E veniamo a Lukaku. Ha detto sempre Antonio Conte: “Lukasku è meglio averlo con noi che contro”. Verissimo. E questo significa che il belga resta l’opzione numero uno a disposizione del Napoli nel caso riuscisse la cessione di Osimhen che finora però non sembra iscritta all’ordine del giorno. Perdendo -per non pagare quello sproposito di commissione da 15 milioni- Zirkzee il Milan potrebbe rivolgersi a Lukaku? La mia risposta è la seguente: ha le stesse condizioni economiche di Rabiot. Ed è vero che in passato Ibra e Kjaer sono arrivati dal mercato di gennaio ma la squadra era reduce dall’umiliante sconfitta per 5 a 0 contro l’Atalanta e in quella occasione Ivan Gazidis lasciò fare alla coppia Boban- Maldini perché era appena arrivato a casa Milan. La mia idea è la seguente: se non si arriva a Zirkzee, non può esserci solo Lukaku come alternativa ma un attaccante con identiche caratteristiche (valutazione, stipendio e data di nascita).

Ho ascoltato il podcast di Paolo Maldini nel quale sottolinea la necessità -per un dirigente- di “star lì sul prato a seguire gli allenamenti e anche dopo gli allenamenti” ed è un rilievo sacrosanto. Solo che adesso a casa Milan devono passare molte ore in ufficio per provare a sistemare Origi e Ballò Tourè che son tornati dai prestiti non riscattati. E sono un bel peso economico per il bilancio.

Chiusura con Rangnick. Bisogna ammetterlo: con l’Austria ha fatto un piccolo capolavoro. E se tanto mi da tanto ….Forse non era una candidatura sbagliata a quei tempi. Solo che poi Pioli, finita la pandemia, ha fatto non bene ma benissimo fino allo scorso campionato e quindi i milanisti non possono avere rimorsi.