Il Milan non si ferma: nel mirino altri quattro giocatori. Brahim: rendici fieri della 10. Capitolo cessioni: bisogna monetizzare
Folate di mercato, che accendono il fuoco della passione e che mostrano un Milan attivo e che non ha ancora finito. Già, perché Maignan, Tomori, Tonali, Ballo-Touré, Brahim Diaz e Giroud sono solo una parte di quanto pianificato dallo staff tecnico e dalla dirigenza rossonera in sede di programmazione. All’appello mancano ancora: un terzino destro alternativo a Calabria, un centrocampista centrale che completi il reparto e che non vada in Coppa d’Africa, un esterno destro offensivo e un trequartista che si alterni con Brahim. In più ci potrebbe anche essere un ultimo tassello, quello dell’attaccante giovane con i profili di Kaio Jorge e Antiste che rimangono assai graditi a Maldini e Massara. Pioli sa che i due uomini mercato faranno di tutto per completare la rosa, che potrebbe vedere la permanenza di Tommaso Pobega. Il centrocampista, che rende meglio come mezzala rispetto ad un centrocampo a due, vuole impressionare tutti e ci sta mettendo quel qualcosa in più perché, in cuor suo, vorrebbe rimanere al Milan. Contro la Pro Sesto ha fatto vedere cose interessanti e non è da escludere che sia lui il quinto di centrocampo, anche per dare un’alternativa mancina in più qualora Pioli dovesse varare un centrocampo a tre. E poi potrebbe anche agire sulla linea dei trequartisti, viste le due doti di tiro e inserimento. Un jolly da valutare con attenzione e del quale non ci si deve liberare a cuor leggero.
Brahim Diaz indosserà la maglia numero 10. Una scelta importante, nata durante la trattativa, ma che conferma quanto il Milan conti su di lui. Che, personalmente, ritengo un giocatore delizioso che con continuità può essere decisivo, come ha fatto nel finale di stagione quando Pioli lo ha messo dentro, quasi a sorpresa, scombussolando i piani difensivi degli avversari. L’augurio è che Brahim, almeno per i prossimi due anni, ci renda fieri di quel dorsale che si troverà ogni settimana sulle spalle. E che possa cancellare il recente passato. Ma da uno cresciuto tra il City di Guardiola e il Real Madrid sicuramente ci si aspetterà un atteggiamento diverso rispetto a chi lo ha preceduto.
Ma non di soli acquisti vivrà la seconda parte del mercato estivo del Milan. Maldini e Massara saranno chiamati anche a vendere, che è la cosa più difficile da fare, soprattutto in queste sessioni dei trasferimenti condizionati dal covid dove girano pochi soldi. E dovranno cercare di monetizzare il più possibile, poiché è stato concordato di evitare una rosa extra large che comprenda anche calciatori che Pioli ritiene fuori dal suo progetto tecnico. Ad esempio, da qui a fine mercato, Andrea Conti sembra destinato a trovare una nuova soluzione per il prosieguo della sua carriera. Roberto D’Aversa, nuovo allenatore della Sampdoria, è un suo grande estimatore e lo vorrebbe in blucerchiato, ma se il Milan vuole mettere qualcosa in cassa, deve venderlo adesso visto che il contratto dell’ex atalantino scadrà il 30 giugno 2022. Altro profilo che potrebbe fare le valige e Jens-Petter Hauge. Per lui, il Milan vuole tra i 12 e i 14 milioni. Ci sono stati interessamenti da Wolfsburg e Eintracht, ma le offerte arrivate sono state ritenute basse.
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