Il pranzo-chiarimento Cardinale-Maldini mette la parola fine all’extra-budget. Se il Milan è guarito, lo dirà il Monza
Trovo molto utile come lettura quel che Paolo Maldini ha riferito, prima di Milan-Tottenham, sull’incontro con Gerry Cardinale. Dopo il pranzo con il nuovo proprietario ha riferito testualmente: “è andato bene”. Poi ha aggiunto: “Condividiamo il progetto ma ci vuole del tempo per realizzarlo compiutamente”. Verissimo. Dietro queste due frasi c’è tutto uno scenario da ricostruire. Io la penso così: il colloquio è nato sulla scia della eco di polemiche sotterranee emerse su giornali, siti e social tra la visione dell’area tecnica e quella della proprietà. L’esito dimostra che il chiarimento c’è stato. E fa sapere soprattutto che “c’è condivisione del progetto”, cioè del famoso calcio sostenibile, la formula che ha portato al successo dello scudetto risanando i conti del club che erano stati disastrati dalla gestione Fassone-Mirabelli nella cieca rincorsa a un mercato folle. Per capirci: l’epoca di richiedere extra-budget è finita! La morale quindi è una sola: non sentiremo più espressioni tipo “bastano 2-3 ritocchi per tornare ai livelli del Milan”. Bisogna costruire il Milan del futuro passando attraverso lo stesso criterio utilizzato in passato con i Leao, Kalulu, Tomori, e adesso con Thiaw e copiato di recente anche dal Napoli di De Laurentiis.
Meno infortuni - Maldini l’ha ripetuto apertamente: il momento no è stato determinato anche dal numero di infortuni che nessuno si aspettava, durante la preparazione invernale aggiungo io. E su questo aspetto bisognerà fare tesoro della esperienza durissima del mese di gennaio e provvedere per il futuro. Sul caso Maignan, è evidente, lo staff medico tende a far sapere che la complicazione è avvenuta perché il francese ha seguito la tabella del suo preparatore personale. Forse sarà il caso di ordinare tale tipo di rapporti anche se tutti, compreso Ibra, rispondono più ai preparatori personali che a quelli ufficiali del club.
Guarigione - Pioli è convinto: “Siamo guariti”. Mi auguro che abbia ragione lui perché dispone di parametri da valutare che noi in tribuna stampa non conosciamo. Ma penso che per decretare la guarigione bisognerà passare da Monza e da una sfida-trappola che considero più insidiosa persino del Tottenham. I motivi sono essenzialmente due: 1) perché il Monza è in un periodo di grande fiducia e di grande smalto; 2) perché il Monza, sul piano delle motivazioni, non esercita la stessa tensione della Champions league.
Calendario curioso - Il Milan ha giocato martedì sera in Champions e deve tornare sabato sera in campionato insieme con l’Inter, reduce dal lunedì con la Samp, e che anticipa avendo poi la settimana successiva l’impegno in Champions. Mi chiedo: ma il Milan avrebbe potuto giocare regolarmente di domenica? La spiegazione ricevuta dall’ufficio competente è stata la seguente: il giorno e l’orario lo decidono le televisioni, in questo caso Dazn che non voleva andare in conflitto con le 4 squadre impegnate in Europa league e costrette a giocare di domenica. Anche qui sarebbe il caso, in vista del prossimo contratto, di prendere appunti e limitare l’influenza della tv sui piani tecnici delle squadre italiane. Specie quelle impegnate nelle coppe europee.
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