Mi terrei Jovic, Okafor e prenderei... un altro Fofana. Per Kalulu dolore comprensibile, ma formula da non sbagliare. Prime 2 partite, più di 120.000 a San Siro!

Mi terrei Jovic, Okafor e prenderei... un altro Fofana. Per Kalulu dolore comprensibile, ma formula da non sbagliare. Prime 2 partite, più di 120.000 a San Siro!MilanNews.it
venerdì 16 agosto 2024, 00:00Editoriale
di Luca Serafini

Difficile ricordare una partenza così sommaria del nostro campionato (e non solo): i calendari sempre più compressi rispetto ai tempi del mercato, gli impegni che si sommano nella famelica rincorsa all'evento, all'incasso, costringono a un adattamento sempre più complesso. Per le società, anzitutto, impegnate nel rinnovamento delle rose, e per gli staff tecnici, al lavoro con gente che va, gente che viene, gente che è lì per caso, chi vuole rimanere e chi se ne vuole andare.

Difficile capire chi stia meglio in questo momento, a parte l'Inter. Era quella che doveva aggiustare meno, si era mossa durante l'anno con Zielinski e Taremi, il resto sono ritocchi. Campioni d'Italia in carica e già pronti al via, al cospetto di un Genoa smantellato in attacco, partono davanti già dalla prima giornata nei pronostici, nelle aspettative. Dopo di che, cantieri aperti: Milan, Napoli, Juventus, la stessa Atalanta e le romane sono ancora in piena fase di allestimento ed è corretto ricordare anche il Bologna, tra le grandi dello scorso campionato, che sulla carta non pare migliorato. Anzi. 
Restiamo a casa nostra. Sembrerebbe che la pazienza abbia pagato, alla lunga: ce n'è voluta tantissima per prendere il centravanti, poi per il difensore, quindi per il terzino, infine per il centrocampista. Sembrerebbe che i pezzi si stiano incastrando tutti, sembrerebbe che Fonseca abbia le idee chiare. Non partiamo a fari spenti, ma con le luci di posizione all'alba. Tra Monza al "Berlusconi" (55.000) e Torino alla prima (70.000 annunciati) la risposta del popolo rossonero è come sempre entusiasta, passionale, grandiosa. 

Morata e Pavlovic non hanno acceso il dibattito come invece è accaduto per Emerson Royal. Contraddittorio il trascorso di un giocatore che ha tecnica e fisicità, nazionale brasiliano, da anni in ottimi club (Betis, Barcellona, Tottenham, ora Milan). In questi giorni sia www.milannews.it che la pagina Facebook "I Casciavit" hanno analizzato benissimo il rendimento e le sue caratteristiche, spiegando al dettaglio le difficoltà incontrate - in particolare - agli Spurs con il tecnico Postecoglou, il quale chiede agli esterni compiti, mansioni, posizioni assai diverse rispetto a Fonseca che lo ha voluto fortemente. Già nei movimenti di Calabria nelle ultime 2 partite di precampionato si è intuito qualcosa. 

In attesa di Fofana, sembrerebbe scemando la rincorsa a un altro centravanti a favore di una conferma di Jovic. Mi permetto di aggiungere Okafor, per il quale ho una simpatia particolare come giocatore sin dai tempi del Salisburgo. In effetti qual è la differenza tra Abraham e Jovic? L'integrità del primo e la definitiva maturazione, consacrazione del secondo. A talento, lascio libera la discussione. Dico solo che quando subentra, Jovic fa gol. Fosse continuo anche nelle occasioni in cui venisse impiegato dall'inizio, perché rinunciarvi? Okafor arriva da un Europeo silente, anonimo, ma in rossonero il suo contributo a un attacco da 100 gol lo ha dato, così come l'altra sera al "Trofeo Berlusconi". 

Concentrerei gli sforzi su un altro simil-Fofana, un interditore di centrocampo, non sapendo se questa idea rientri nei piani societari in queste ultime 2 settimane di mercato. Assai più di Adli, Musah è ancora indietro nell'apprendimento (però sia Pioli che Fonseca sono convinti delle sue potenzialità), per il resto vedo che il lavoro si va intensificando su Loftus-Cheek dal quale è lecito aspettarsi un'elevazione del rendimento, soprattutto rispetto alla continuità. Le belle scoperte estive sono state Saelemakers, in primis, e Chukwueze. In particolare non mi stupirei se il belga venisse impiegato, all'occorrenza, nel ruolo di terzino.

A questo proposito apro l'ultimo capitolo, relativo a Kalulu e più in generale ai giovani. Pierre è stato un fiore sbocciato a sorpresa nel Milan di Pioli: serio, umile, duttile, si è un po' perso negli ultimi tempi tra infortuni, recuperi e soprattutto impiego intermittente. Dei suoi malumori si sapeva. Peccato, perché secondo me (in assenza di un vice Theo) avrebbe potuto fare anche il terzino sinistro. La sua cessione mi rattrista, ma la reputo comprensibile: mi auguro solo che la formula sia vantaggiosa, non ho dubbi che le cose vengano fatte come vanno fatte. Ancor più doloroso che vada alla Juventus. 
Quanto ai giovani, ne abbiamo parlato spesso in queste settimane. Non facciamo confusione tra Samardzic e Liberali, tra Torriani e Sportiello, Jovic e Camarda...: pazienza e coraggio, lasciando crescere e maturare i germogli così affascinanti. C'è un Milan Futuro e un Milan presente, tiferemo per entrambi assistendo ai travasi che di tanto in tanto Fonseca farà all'occorrenza. 

Come diceva Maurizio Mosca la domenica mattina su Italia 1, "buon campionato a tutti", sperando e confidando che quello rossonero sia migliore di tutti gli altri.