Giorgio Furlani come Kendrick Lamar. Giorni da Silvio Berlusconi. Il costo di Gimenez. La aritmetica è un incubo!

Giorgio Furlani come Kendrick Lamar. Giorni da Silvio Berlusconi. Il costo di Gimenez. La aritmetica è un incubo!MilanNews.it
Oggi alle 00:00Editoriale
di Carlo Pellegatti

Sono stati i giorni dei GRAMMY AWARDS, il riconoscimento più importante in campo musicale. A Los Angeles, il mattatore della serata è stato il cantante Kendrick Lamar, che ha vinto CINQUE premi. Per coloro che non lo conoscessero, il rapper statunitense viene ritenuto uno degli artisti più influenti del hip-hop di tutti i tempi, già vincitore di un premio Pulitzer per la musica. Sono stati i giorni anche dei TRANSFER WINDOW AWARDS, il premio al più attivo dirigente del mercato di gennaio. Non è un rapper, non ha la fama di Kendrick Lamar, né ha la sua voce, ma Giorgio Furlani, l'AD del Milan, con cinque acquisti, è sicuramente il vincitore di questa finestra di mercato. Un mattatore per adesso ON THE PC, cioè la versione moderna di “Sulla Carta“.  Per capire se trionferà anche “ON THE PITCH”, traduzione “Sul Campo", si deve attendere quale sarà il rendimento di Walker, Gimenez, Bondo, Joao Felix e Sottil e quali saranno i futuri risultati del Milan. Devo essere sincero, questi investimenti e questo attivismo dei dirigenti rossoneri proprio non me lo aspettavo, anche per lo storico nel mese di gennaio. Importante, nel mutare strategie forse lo zoppicante cammino in campionato, ma soprattutto la pessima figura a Zagabria, una sera europea che rimarrà fra le più tristi della storia milanista. La proprietà ha capito finalmente la differenza tra investimenti e costi, cambiando strategia. Un attivismo unito alle giuste intuizioni, alla velocità delle decisioni, soprattutto negli ultimi giorni della campagna rafforzamento. Bravi dunque, Furlani, Moncada e Ibrahimovic, a cercare e trovare le giuste opportunità . Insomma la mente è tornata, per qualche ora, ai tempi passati, quando il Milan di Silvio Berlusconi e Adriano Galliani era formidabile, anche a gennaio, nell’inserire in rosa grandi giocatori che aumentassero la caratura della rosa.

In questo senso, fra gli ultimi cinque rinforzi, c’è un acquisto che mi ha ricordato i blitz di Adriano Galliani, abilissimo a portare Milano giocatori del calibro, per esempio, di Savicevic, Brian Laudrup, Futre, Di Canio, Rivaldo, Ronaldinho, Beckham. Tutti giocatori di una classe immensa che a quei tempi, lo ricordo bene, però non sembravano fondamentali per una squadra, già composta da splendidi campioni. Eppure Silvio Berlusconi fortemente li agognava , perché sempre  amante del bello e dell’estetica del calcio. Nella sua “Pinacoteca" Di Milanello ha sempre desiderato ammirare sempre grandi “pittori,” capaci di infiniti capolavori. Il giocatore che il Presidente avrebbe accolto ora con un sorriso è certamente Joao Felix. Un attaccante atipico ma abile nell’infiammare le folle, con la sua classe, il suo stile, la sua eleganza. Sono contento che la dirigenza abbia accontentato Conceicao sull’acquisto del talento portoghese, giocatore duttile anche tatticamente. Finalmente anche un bomber che possa infiammare San Siro. “Messico e Nuvole" Gimenez può rinverdire i fasti dei grandi attaccanti, che hanno indossato la maglia del Milan. Il padrone della verità sarà, come sempre il tempo, che ci dirà tutto sulle qualità dell’ex-Feyenoord e sul suo adattamento nel campionato italiano. E’ stata la trattativa più laboriosa quella legata a Gimenez. Sono i deals che esaltano la pazienza e l’esperienza di un uomo di finanza come Giorgio Furlani, abile a strappare una parte fissa di poco sotto i 30 milioni, tra i 28 e i 29 più bonus per arrivare ai 35 milioni o appena meno.

Ora tocca proprio a Sergio Conceicao cominciare un nuovo campionato. Il Milan parte a – 7 dal quarto posto e a – 5 dal quinto pur con una partita in meno. Mancano dunque 16 sfide fino alla fine della serie A. Ho studiato negli ultimi dieci anni, quanti punti siano stati necessari per arrivare quarti. Li elenco a partire dalla stagione 2014-2015, punti 64. Poi, nel campionato successivo, 67, quindi ancora 72, 72, 69, 78, 78, 70, 70 e 69 in quella 2023-2024. Si può dedurre che il Milan debba puntare a un punteggio tra i 69 e i 74, togliendo i più bassi e i più alti. Questo significa che i rossoneri, oggi a 35 punti debbano conquistare tra i 34 e i 39 punti. In sedici partite quindi Conceicao deve puntare almeno a 11  vittorie, tre pareggi e può permettersi solo due sconfitte. D’altra parte, tutti i punti buttati malamente nei primi cinque mesi devono essere rimediati in questo finale di stagione, calcolando poi che il Milan ha anche il dolce, dolcissimo peso della Champions League. Insomma è importante che queste preoccupazioni siano state ben recepite dai dirigenti. “Non siamo contenti “ Ha detto Ibra, senza nascondersi dietro imbarazzanti paraventi. E che non escano più però ancora spifferi di aria burrascosa dai segreti di Milanello. Oggi tutte le energie devono essere proiettate verso un esaltante e difficilissimo finale di stagione. “Non siamo contenti!”. E’ da molto che lo urlano anche i delusi, ma sempre appassionati tifosi rossoneri!!