Molti sorrisi, nessuna illusione: mancano tempo e rinforzi. Cosa cambia Pioli a Fonseca. Un nuovo acquisto: Saelemakers. Con i giovani pazienza, ma anche coraggio
Ognuno la giri come gli pare: dal buongiorno che si vede dal mattino a quello che è solo calcio d'agosto, anzi per adesso di luglio. Ci vogliono quindi serenità di giudizio, equilibrio. Cominciamo allora da alcune note positive: al di là del valore tecnico di ciascuno, delle potenzialità, delle prospettive, i giovani in passerella americana con la maglia rossonera dimostrano tutti personalità. Sorprendente la freddezza e la reattività di Torriani, portiere con la faccia di un dodicenne e la testa di un veterano. Sereni, mai pretenziosi, concreti, sia Liberali che Nasti, ma anche Jimenez e - nelle loro apparizioni di congedo - Maldini e Colombo. Di Zeroli e Camarda sappiamo e ciò che piace, incoraggia, sono le parole di Fonseca: "Se uno è bravo, l'età non mi interessa". Perché è così: con i giovani ci vuole pazienza, certo, ma qualche volta anche coraggio. Se le doti e il talento sono accompagnati da maturità e carattere, il viaggio è più breve. Arriviamo da un lungo periodo in cui Stefano Pioli ha gestito benissimo l'avvicinamento o l'inserimento dei giovani in prima squadra, Fonseca sembra sintonizzato.
A proposito dei due allenatori. Sempre tenendo presente la precarietà delle formazioni che stanno giocando questa tournée americana, le avversarie ma anche il Milan, le impronte di gioco, le idee, si vedono. Le abbiamo viste nel City e nel Real, le vediamo anche tra i rossoneri: linee compatte e gioco corto, costruzione dal basso, ripartenze veloci, occupazione della metà campo altrui, pressing alto quando serve, quando si può, quando si deve.
Gli interpreti, quali essi siano, si adeguano e i tratti sono tangibili. E' calcio d'agosto, anzi di luglio, ma il buongiorno di vede dal mattino. Pioli aveva raggiunto livelli altissimi nel coltivare spirito di squadra e abnegazione, equilibrio tra i reparti, spartito da mandare a memoria sino a quando l'assetto della formazione titolare e le possibilità della rosa, glielo hanno consentito. Fonseca lavora con gli uomini che ha a disposizione in questo momento: servono tempo e rinforzi, ma qualche sorriso per i risultati e per come stanno arrivando, ce lo possiamo senz'altro concedere. Per le illusioni bisogna attendere la fine del mercato. Nel frattempo, tra i 100 nomi (sono proprio cento: qualche tifoso si è preso la briga di compilare l'elenco dal primo giugno ad oggi...) accostati al club in questi mesi, il migliore acquisto al momento è il cavallo di ritorno. Alexis Saelemakers è stato per me un rimpianto nelle ultime 2 stagioni: era arrivato in sordina, aveva sorpreso per duttilità, intensità e caparbietà. Si era un po' smarrito, non so se per presunzione o per rilassamento. Non era cresciuto.
Non vi inganni nemmeno il campionato straordinario del Bologna: Alexis non è sempre stato titolare con Motta e alla fine i rossoblù non lo hanno riscattato. Però, come con Gabbia a gennaio di rientro dalla Spagna, anche qui ci troviamo di fronte a un fiore che finalmente sembra sbocciato. Un jolly prezioso, una freccia in più all'arco, a condizione che riprenda il suo cammino verso l'alto. E' un fatto che in queste prime gare, sia sempre stato tra i migliori. Bene Tomori a destra con Thiaw attento e rude, interessanti posizioni e movimenti di Loftus, evidente la volontà di Bennacer di riconquistarsi la fiducia, lode a Cuckwueze pure lui sulla strada della consacrazione, a Dio piacendo. Più pulito e ordinato Calabria con il Real rispetto al City, giusto chiedere un upgrade a Terracciano il quale peraltro è ancora alla ricerca di un ruolo definito. In attesa di quelli che già ci sono, di quelli che arrivano e quelli che arriveranno, sorridiamo. Senza illuderci, ma sorridiamo.
Testata giornalistica Aut.Trib. Arezzo n. 8/08 del 22/04/2008
Partita IVA 01488100510 - Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione al n. 18246
Direttore editoriale e responsabile: Antonio Vitiello
© 2024 milannews.it - Tutti i diritti riservati