Orari e allineamenti. Su Leao, fate i seri. San Siro, impossibile ristrutturare
La vicenda della trasferta di Genova che si gioca subito dopo il fischio finale della trasferta di Dortmund è più unica che rara. Ma chi la ingrandisce e la deforma, provando a trasformarla in una questione di complotti e di rispetto delle regole, di calendario o di diritti tv, casca male. Il Milan, una volta per tutte e sia ben chiaro, è così coerente e adeguato da giocare senza fare troppe storie dove gli dicono di giocare e all'ora e al giorno in cui gli dicono di giocare, nel pieno, convinto e totale rispetto delle istituzioni, a maggior ragione di quelle di cui fa parte. E ha una sola voce, quella del campo, l'unica che in uno sport normale bisogna avere. La vicenda è molto più semplicemente, e teneramente, servita solo a capire, a livello puramente mediatico e social, quali sono i gli ambienti chiamati a raccolta alla bisogna. Se si discute una questione terza e se dettaglio dopo dettaglio si percepisce in controluce la presenza di uno schieramento di una parte comunque in causa, qualcosa non torna. Hanno anche cercato di buttarla in caciara, magari per rancore, sul famoso peso politico del Milan, ma anche qui: è perfettamente normale che un club fuori dalle solite dinamiche e sostenibile su tutti i fronti come il Milan non venga capito da chi è così orgogliosamente e ostentatamente vecchio di visione da apprezzare l'unico modello che ha chiaro in testa, quello del caro vecchio calcio italiano della destrezza e della furbizia. Oggi come sempre.
A proposito di campo. Giù le mani da Calabria e da Pobega, che a Dortmund hanno lottato come dovevano e hanno avuto l'atteggiamento da cuori rossoneri senza se e senza ma. Per il resto, le tragedie fatte e i casi montati per due pareggi in cui il Milan ha dominato (il Newcastle) e ha sovrastato nel numero delle occasioni importanti (il Dortmund), due avanguardie del calcio di Premier e Bundes, ci dicono che le distanze si sono accorciate. In due anni le richieste, le esigenze e le asticelle si sono alzate. E quindi il progetto è cresciuto. C'è poi questa offensiva, anche qui, strutturata e cammellata, su Leao. Dopo aver posto la questione di fiducia sul rinnovo, senza il quale sarebbe crollato il mondo, adesso si mettono a fare i processi sui minuti delle partite in cui non è decisivo. Ridicoli. Assist contro il Torino, gol in rovesciata a Roma, gol sull'unica palla capitata a tiro nel derby, gol contro il Verona, doppio assist contro la Lazio, MVP contro Newcastle e Borussia Dortmund. Ma fate le persone serie, si può fare, le mosche bianche non devono essere un tabù nella discussione calcistica.
A basire sono anche gli ultimi sviluppi del famoso, ma non più eterno, progetto stadio. Non più eterno, perche stavolta si fa sul serio. Lo stadio, in casa solo ed esclusivamente rossonera, non è più solo un pour parler. Il tentativo, ma anche qui, solo un tentativo, è di tornare alla casella del Via come si fa al Monopoli dopo aver pescato dalle carte degli Imprevisti o delle Probabilità. Che il Milan se ne vada pure in provincia, che noi restiamo a Milano. Ci sarà magari anche qualche boccuccia stretta e velenosa che ci ricamerà sopra qualcosa in termini di identità e di purezza. Del resto i tifosi milanesi hanno sempre preferito non lo stadio assieme, ma lo stadio ognuno per sè. Ma, intendiamoci, restare significa restare. Non ristrutturare. Molto banalmente, sul caro vecchio San Siro e sulle ipotesi di ristrutturazione dell'ultima ora ventilate dalla politica: se non ci sono gli spazi per fare gli skybox cosa c’entra se c’è una squadra o due? Se i gradini del secondo anello sono profondi di 700 metri (quindi non a norma per uno stadio moderno) e non ci sono gli spazi per fare tutti i punti di ristorazione, cosa cambia se c’è una squadra o due? Visto che le due squadre non giocano allo stesso momento in realtà non cambia niente se c'è una una squadra o due. Anzi, con una squadra sola è una sola a pagare tutto. Perchè il costo di ristrutturare San Siro è simile al costo di uno stadio nuovo, con solo una parte dei benefici economici. Ed è per questo che non aveva senso economico ristrutturare con due squadre, figurarsi con una che dovrebbe nel caso sobbarcarsi tutto il costo. Ma il meglio non fare niente e stare a San Siro dove volete andare, non funziona più. Con il Milan, non attacca. Il Milan è il Milan.
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