Spiegazione accurata del caso Fofana: è la “guerra” dell’Atletico per Morata. Perché Pavlovic è diverso dal francese
Bravi (forse) ma lenti (sicuramente). È il giudizio… più benevolo che leggo e ascolto tra i lettori del sito e gli esponenti di chat di tifosi rossoneri a proposito dell’attuale calcio-mercato. Breve riepilogo: un solo acquisto perfezionato, Alvaro Morata, grazie alla clausola rescissoria, perciò senza bisogno di trattativa, dall’Atletico Madrid per una somma di 13 milioni. Proprio da qui bisogna ripartire per spiegare qualche difficoltà inattesa incontrata dal Milan nel definire il secondo acquisto, quello del centrocampista Fofana. Sono in tanti super esperti di calcio-mercato stando al mare a commentare così: “Ma cosa ci vuole a chiudere?, vogliono 35 milioni?, paghi e prendi il calciatore”. La verità giornalistica è un po’ più complessa. Tutto parte dall’affare Morata. Perché il ds dell’Atletico Madrid (un bresciano di 52 anni, Andrea Berta; ndr) è rimasto indispettito dal fatto che il Milan abbia chiuso la trattativa con Morata senza passare dal club e informandolo a cose fatte. Lo stesso Atletico, all’atto della definizione dell’operazione ha offerto al Milan (opzione che va di moda visto che è stata realizzata anche da Manchester United e Bologna per Zirkzee) un pagamento biennale della cifra in cambio però di un aumento della cifra stabilita dalla clausola. Il Milan ha risposto: no grazie, paghiamo in unica soluzione come consentito dai regolamenti e senza aumenti, in questo caso, del tutto ingiustificati. Da quel momento l’Atletico ha cominciato a inserirsi in ogni trattativa del Milan!
A giudicare dalle news degli specialisti di mercato, l’operazione dell’Atletico sta riuscendo con Fofana perché il Monaco continua a insistere sulla richiesta insensata di 35 milioni per un calciatore che è in scadenza di contratto a giugno 2025 e che quindi, tra sei mesi, può firmare a zero con il Milan. I “lenti” del Milan hanno già ritoccato la loro offerta fino al massimo di 20 milioni e spero proprio che non vadano oltre perché pagare 35 milioni un calciatore a un anno dalla scadenza (Chiesa docet) significa farsi estorcere denaro. Qui però il nodo è un altro: il protagonista principale della trattativa è come al solito il calciatore. Se Fofana ripetesse al proprio club quello che, per esempio, ha fatto sapere Pavlovic al Salisburgo, e cioè “o il Milan o niente”, allora di sicuro la trattativa si concluderebbe in poche ore. E magari il francese avrebbe potuto anche partire per la tournèe americana. Invece non accadrà perché i tempi sono stretti mentre il rientro è previsto il 7 agosto, a 10 giorni dalla partenza del campionato. A proposito di news di mercato: aggiornamento su Thiaw. Le fonti dicono che non è arrivata alcuna offerta di 30 milioni (Newcastle) perché il tedesco viene valutato 40 milioni. Questo significa esattamente il contrario: e cioè che il Milan per far partire Thiaw vuole 40 milioni!
Quali saranno le conseguenze di questa situazione di stallo? Temo che siano le seguenti: e cioè il rischio di iniziare il campionato, tra arrivi in ritardo dall’europeo e dal mercato, di rinforzi decisivi, con un organico incompleto e perciò pagare dazio durante le prime giornate di campionato che non sono nemmeno le più semplici (Torino, Lazio e derby nelle prime 5).
Cardinale- Il blitz milanese di Gerry Cardinale ha avuto un impatto organizzativo e commerciale. Gli americani hanno un modus operandi molto particolare. Per capirci: se hanno dato una delega piena a Ibra per l’area tecnica, non si permettono d’intervenire nelle trattative in corso, giudicheranno sulla base dei risultati finali. Bisognerebbe perciò immaginare interventi diversi da quelli ipotizzati, cioè dare un colpo di acceleratore a questo o a quell’affare. Così si comportava il Milan dell’era Berlusconi, oggi il metodo è quello classico che si usa in finanza. Nel frattempo il montepremi degli introiti di casa Milan è salito da 400 a 430 milioni eppure non basta ancora per competere a livello europeo con il gigante Real Madrid che ha appena festeggiato quota 1 miliardo.
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