Sprofondo rossonero. Ibra dannoso. Ora Sarri o Allegri...
È il giorno del derby: una gara che da evento e sfida stimolante nel frattempo è diventata un peso, un dente dolorante da togliersi, con la sensazione generale che probabilmente sarà un'altra serata da dimenticare. C'è il fardello delle 6 stracittadine perse di fila e pure una panchina, quella di Fonseca, probabilmente già compromessa, in un ambiente che da anni non era così profondamente depresso.
Fonseca sembra tanto un 'dead man walking'. Anche per questo, con che spirito la squadra stasera scenderà in campo? La cosa che fa più paura a chi ha il Milan nel cuore è la mancanza di riferimenti: oggi il tifoso rossonero a chi si può aggrappare? Non al tecnico, appunto. Nemmeno a una squadra che in tante, troppe circostanze ha dimostrato di non avere cuore e carattere.
Nemmeno alla Società, priva di vere figure forti, laddove per forti s'intende con un alto livello di competenza ed esperienza. Il fattore Ibrahimovic, a oggi, è stato decisamente negativo per l'Ac Milan. L'ultima uscita, quella prima di Milan-Liverpool, quella del boss, dei leone e dei gattini, è l'ennesima dimostrazione di inadeguatezza dello svedese rispetto al ruolo che gli è stato conferito. Dichiarazioni, le sue, irricevibili da qualsiasi persona dotata di buon senso e di un minimo di conoscenza della storia e dello stile del Club.
Sbagliate anche le riunioni con la squadra, fatte senza un allenatore che già è arrivato tra lo scetticismo generale, e che così veniva ulteriormente delegittimato agli occhi anche dello spogliatoio. Sbagliate nel merito, ma anche nella tempistica. Alla vigilia della prima di campionato: a che pro? E poi alla vigilia della gara col Liverpool: chiedere alla squadra proprio in quell'occasione come andasse con Fonseca, sicuramente non ha portato benefici, anzi. Dopo essersi definito il boss per cui tutti gli altri lavorano, va detto, Ibra ha smontato, se qualcuno avesse ancora dubbi, la tesi del 'gruppo di lavoro', del 'Milan che lavora in team'. Storia che faceva comodo per giustificare la cacciata di Maldini.
E ora? A pagare sarà probabilmente il solo Fonseca. Scelta clamorosamente sbagliata: cosa, questa, che in tantissimi avevano ampiamente preventivato in estate. Al suo posto serve un allenatore (italiano) che riduca al massimo il rischio di un altro fallimento. In questo senso, le opzioni più valide sono Allegri e Sarri, mentre Tudor, Terzic e altri profili rappresenterebbero l'ennesima scommessa, che il Milan non si può permettere.
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