Tadic, il giocatore vuole il Milan. Cessioni? Sì, ma i soldi servono per fare la squadra più forte. Nuova partnership in arrivo: è l'effetto Champions
Dusan Tadic è solo l’ultimo profilo che il Milan ha sondato per il proprio attacco. La realtà dei fatti è che i rossoneri stanno giocando su molti tavoli, più o meno cari, nel tentativo di portare a casa quei tasselli che mancano alla rosa di Stefano Pioli che, giovedì, inizierà il raduno con una squadra ampiamente incompleta. Perché è la realtà dei fatti. Tra infortuni, indisponibilità per gli impegni con le nazionali e buchi strutturali, si è un po’ in ritardo nella costruzione della rosa. Il mercato è complicato, perché il Milan, dopo aver impegnato 41 milioni per Maignan e Tomori, dovrà fare cassa. Hauge (Eintracht Francoforte e Wolfsburg su di lui), Pobega (l’Atalanta fa sul serio), Castillejo (è nella lista del Betis Siviglia) e Leao sono tra quelli sacrificabili per fare cassa. I diktat sono chiari ed è giusto controllare ogni singola spesa, come avvenuto per Tonali, ma non ci si può mettere 40-45 giorni per condurre delle trattative. Serve tempestività, perché Pioli non può fare le nozze con i fichi secchi e il rischio è di arrivare all’inizio del campionato con ancora delle caselle da sistemare.
Tornando a Tadic, è un calciatore che personalmente mi piace molto. Overmars, ds dell’Ajax, ha detto che il giocatore non si muoverà da Amsterdam, ma il 10 dei lanceri farebbe carte false per approdare in rossonero, anche perché verrebbe a guadagnare il doppio rispetto a quello che prende all’Ajax. Ziyech non è tramontato, Ceballos rimane in piedi, Sabitzer potrebbe tornare in voga (la Bild ha confermato la nostra anticipazione).
La schizofrenia non è una buona consigliera, ma vivere su un costante filo di difficoltà nel chiudere delle contrattazioni – che siano acquisizioni o rinnovi – non aiuta l’ambiente che vorrebbe un sussulto. Possibile che Giroud, giusto per fare un esempio, sia ancora in ballo così da rallentare Jovic? Gli stalli sui rinnovi di Kessie e Calabria, altro argomento, alimentano voci e spauracchi. Su Frank, anche la proprietà è concorde nel fare un investimento importante, ma anche per Davide serve chiudere per fare contento un ragazzo che, per il Milan, ha sempre dato tutto e ha mandato giù di tutto.
Il sussulto potrebbe essere anche una o più cessioni. Ma questi soldi, nonostante i conti non siano ancora floridi, dovranno essere reinvestiti – se saranno incassati – per fare un mercato di completamento della squadra. Non si faccia l’errore degli ultimi anni, ovvero quello di cullarsi sul fatto che la sfiga non guardi a Milanello o che ci siano giovani pronti. No, non è così. La golden age del vivaio milanista è finita da tempo, ovvero da quando è stato smantellato l’asse Filippo Galli-Bianchessi, che ha dato giocatori veri alla prima squadra.
Continuano i movimenti anche extra campo. Il settore commerciale milanista sta portando a casa nuove partnership e sponsorizzazioni, che sono figlie del ritorno in Champions League. Senza, invece, si sarebbe fatta ancora fatica. L’ultimo innesto, che sarà ufficializzato nei prossimi giorni, è la casa di produzione di telefonini Oppo, che sta prendendo una forte fetta del mercato del settore. Ma altre sono in cantiere.
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