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Filippo Galli: "Gabbia porta identità milanista. Per coltivarla serve pazienza ma i tifosi vogliono vincere subito"

ESCLUSIVA MN - Filippo Galli: "Gabbia porta identità milanista. Per coltivarla serve pazienza ma i tifosi vogliono vincere subito"MilanNews.it
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martedì 24 settembre 2024, 16:00ESCLUSIVE MN
di Gaetano Mocciaro

Il Milan vince il derby grazie a un ragazzo del vivaio. Il gol decisivo di Matteo Gabbia ha reso la vittoria nella stracittadina ancora più epica, perché se sei un giocatore cresciuto nel club e hai il "milanismo" sai più di altri quanto sia importante la sfida contro l'Inter. Filippo Galli, bandiera rossonera da calciatore nonché per anni responsabile del settore giovanile, ci parla non solo di uno dei prodotti del vivaio, ma anche del momento attuale della squadra. In esclusiva per MilanNews.it

Filippo Galli, Fonseca era al bivio e ha vinto, rilanciando forse la sua stagione e quella del Milan. In un certo senso ricorda il primo Milan di Sacchi e il bivio di Verona
"Un po' diverso, diciamo. Certo, eravamo un po' sotto pressione e Sacchi rischiava di saltare. Ci fu quel gol di Virdis a Verona che ci permise di vincere e cambiò la storia".

Serviva inventarsi qualcosa, Fonseca l'ha fatto con le due punte
"Fonseca mi è piaciuto perché si è preso dei rischi sapendo di poterli prendere. Ha sentito la squadra vicina anche dopo le sconfitte. La squadra ha lavorato e lui ha potuto assumersi il rischio. Al di là del sistema di gioco è stata importante l'interpretazione e nel derby si è visto l'impegno e la capacità di leggere la partita nei momenti chiave".

Uomo copertina, però, è Matteo Gabbia
"Sono contento perché ha fatto un gol uno del settore giovanile e spero che sia d'esempio per tanti. Matteo è un ragazzo serio, posato, che fa della professionalità la sua forza. È determinato in tutto quello che fa".

Si parla spesso dell'anima milanista che manca e che è fondamentale da trasmettere negli altri, specie in partite come il derby. Un calciatore straniero non può coglierne a pieno l'importanza
"Matteo e Davide (Calabria) portano l'identità milanista. L'impressione mia però è che non ci sia tanta attenzione su questo discorso. Personalmente sono a favore di questa identità, del fatto che si lavori sul territorio per sviluppare giocatori italiani. Però non mi sembra che il Milan vada in questa direzione, l'ho scritto sul mio blog. Ma mi auguro che il lavoro della Primavera e della seconda squadra possa in questo senso preparare un futuro con giocatori che hanno il milanismo e vengano dal settore giovanile e qui voglio fare una precisazione".

Prego
"Quando parlo di settore giovanile non parlo di mercato, dove compro il giovane a 18 anni. Parlo di formare il ragazzo nel settore giovanile, come successo appunto con Gabbia e Calabria. Ed è successo con altri giocatori che sono stati venduti, trovandosi in contesti diversi e dove non c'era la pazienza di tenerli".

Gabbia sembrava uno di quelli, un anno fa andava in prestito al Villarreal
"Gabbia fino all'altro giorno era considerato un giocatore normale. Lo è di fatto, ma si era sempre nell'attesa che commettesse l'errore per criticarlo, per dire che non è da Milan. Abbiamo sempre una tifoseria molto difficile e non so quanto creda all'idea di avere una squadra col milanismo dentro, che arrivi dalle giovanili.  Alla fine al tifoso interessa che la squadra vinca".