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M. Colombo (CorSera): "Morata al Milan sarebbe primario. E con Rabiot l’entusiasmo crescerebbe di molto..."

ESCLUSIVA MN - M. Colombo (CorSera): "Morata al Milan sarebbe primario. E con Rabiot l’entusiasmo crescerebbe di molto..."MilanNews.it
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martedì 9 luglio 2024, 16:00Podcast MN
di Antonello Gioia

Monica Colombo, giornalista per il Corriere della Sera e presente ieri alla conferenza stampa di Paulo Fonseca, ha rilasciato una intervista esclusiva a MilanNews.it.

Un commento generale sulla conferenza di Paulo Fonseca:

"Mi ha dato una buona impressione, mi è sembrato sicuro senza essere sfrontato. È perfettamente consapevole dell’ambiente in cui è arrivato, del clima che trova, cioè non di entusiasmo diffuso, e delle criticità che lo possono aspettare, legate al fatto che la squadra non è ancora completa e ha bisogno di innesti per diventare competitiva. Lui stesso ha detto che il primo rinforzo dovrà essere un attaccante. Dopo di che c’era tutta la dirigenza ad accoglierlo: l’AD, il presidente, Moncada in prima fila e Ibrahimovic al suo fianco, come a voler avvalorare questa scelta. Certamente il Milan parte a fari spenti rispetto ad altre concorrenti per il titolo in questa stagione ma lui non si è nascosto”.

La descrizione fatta sull’attaccante in arrivo è quella di Morata?

“Io credo che Morata ha davanti a sé una scelta semplice: o restare a Madrid o venire a Milano. Il post che aveva fatto di recente su Instagram in tandem con l’Atletico Madrid era per allontanare le voci di un trasferimento in Arabia. Non mi pare che in questo momento ci siano altre possibilità di trasferimento perché la Juventus ad esempio ha altre idee. Sta a lui, l’altro giorno l’ha detto che sarà una scelta difficile da prendere. Forse tutta la sua famiglia si è ambientata bene a Madrid, forse il fatto di dover trasportare una famiglia che ha così tanti bambini non è come quando uno prende una scelta personale e cambia squadra campionato e squadra da solo. Credo che ne discuterà con la sua famiglia. Certo per lui sarebbe un’enorme opportunità perché in Italia lui aveva lavorato con una Juventus già cementata, con tutti i meccanismi rodati e con una squadra di campioni. Non era solo l’unico attaccante, c’era anche Mandzukic a cui chiedere un certo tipo di contributo. Qui non dico che avrebbe tutta la responsabilità sulle sue spalle, ma molte e grandi attese. La sua scelta oltre che tecnica è anche di immagine temperamentale: “Te la senti di fare un salto così grande?”. Lui si lamenta che a Madrid cercano tanti attaccanti e che lui non è un elemento primario nello scacchiere di Simeone. Al Milan non sarebbe primario, di più. Si vuole prendere la responsabilità? È questo il punto”.

L’umore dei tifosi cambierebbe con l’arrivo di Morata?

“Morata è un giocatore di spessore, un nazionale con un grande curriculum. Sicuramente sarebbe accolto molto bene, un campione. Non lo so se basta per placare la piazza. È vero che Ibrahimovic ha detto che possono arrivare anche tre attaccanti, uno è ovviamente Jovic, ma secondo me i tifosi si aspettano ancora un grande nome. Se arrivasse Rabiot, ipotesi, l’entusiasmo crescerebbe di molto. Anche se ovviamente si tratta di un altro ruolo”.

Condividi il “Non abbiamo fretta” di Ibra?

“Sono i fatti a dirlo. Sappiamo dal primo settembre 2023 che il Milan ha bisogno di un attaccante, siamo al sette di luglio 2024 e ancora non è arrivato. Quindi è un po’ il problema legato ad una catena lunga decisionale che ha questa società. Dovendo rimbalzare tra Milano, Londra e gli Stati Uniti, con tanti dirigenti coinvolti rispetto ad altri club, mi sembra che qui in generale le decisioni vengono prese più lentamente”.

Il cambiamento nell’area medica annunciata da Ibra per rimediare agli infortuni. Come lo vedi Ibra in questo ruolo da Senior Advisor?

“Ha annunciato dei cambiamenti ed il fatto di averci messo la faccia sia oggi e sia alla presentazione del Milan Futuro è perché non si vuole nascondere dalle proprie responsabilità. In questo momento ci sono anche tante voci, alla fine sarà il campo a parlare e credo che comunque si tratta di scelte, sia che riguardino il Milan Futuro e sia che riguardino il cambio dello staff medico, che non può prendere una persona sola ma sono collegiali. Lui, in quanto espressione della proprietà, è la figura che si è esposta e ci ha messo la faccia”.