...Boateng come Krasic? Non scherziamo
Il rigore fischiato a Boateng sabato sera ha fatto infuriare più di qualcuno, forse meno i diretti interessati senesi, ma decisamente di più i tanti tifosi bianconeri che sul web inneggiano ad una presunta disparità di trattamento fra i bianconeri ed il Milan, con particolare riferimento al “caso” Krasic.
In molti ricorderanno la pesante squalifica che colpì il giocatore serbo in occasione di Bologna – Juventus dello scorso anno, quando fu accordato, erroneamente, un rigore ai bianconeri per un tuffo di Krasic neanche sfiorato dal difensore rossoblu. La simulazione dell’esterno bianconero fu evidente, un tuffo in bello stile con l’avversario ancora distante, segnalata al Giudice Sportivo, lo stesso decise per una squalifica del serbo per 2 giornate.
Il discorso legato a Boateng è diverso sotto un profilo sostanziale, sottolineando la “stupidità” del gesto del ghanese, il quale ha cercato un contatto quando ormai aveva dribblato il portiere senese, si deve anche evidenziare che il numero 27 rossonero ha trovato un tocco sul piede, lasciato lì di proposito, accentuando poi la caduta.
Il rigore è dubbio, qualsiasi scelta del direttore di gara sarebbe stata giusta solo a metà, da un lato, infatti, concedendolo ha trascurato la volontà di Boateng di andarselo a cercare, dall’altro ammonendo il ghanese per simulazione avrebbe sorvolato su un tocco, e quindi su un danno procurato, evidente. Qualsivoglia decisione del direttore di gara, dunque, avrebbe lasciato spazio ad ampie interpretazioni sull’applicazione del regolamento, per “un rigore a metà”, laddove la percentuale di errore e di corretta interpretazione dell’arbitro è divisa in perfetto equilibrio al 50%.
Se si può discutere sulla possibilità di concedere o meno quel calcio di rigore, non si può dissertare, però, sull’applicabilità della prova tv.
Sul punto, infatti, il Codice di Giustiza Sportiva della Figc è piuttosto chiaro. L’art. 35 di predetto codice prevede la cosiddetta prova televisiva qualora vi sia una “condotta gravemente antisportiva”, la quale deve essere riconducibile alle ipotesi specificatamente indicate dalla norma in questione. Nel particolare, secondo il regolamento, sono assoggettabili alla prova tv le evidenti simulazioni che conducano ad un calcio di rigore o all’espulsione di un avversario. In astratto Boateng potrebbe essere punito, se non fosse che per il regolamento del gioco calcio non può essere ritenuta simulazione né l’accentuazione di un contatto, né la ricerca di un contatto con il corpo dell’avversario, in quanto non indicate fra le ipotesi enumerate.
Analizzata la normativa risulta palese la differenza dei due casi che in molti accomunano erroneamente, spiegando così l’inattività del Giudice Sportivo il quale, giustamente e sulla scorta di quanto indicato dal codice di riferimento, non ha ritenuto Boateng assoggettabile alla prova televisiva. Fugato qualsiasi dubbio, si potrà tornare quindi ad una sfida Milan – Juventus da giocarsi sul campo, anche se a distanza, lasciando da parte malizie e veleni, tralasciando insinuazioni e paranoiche teorie cospirative filo rossonere che abbondano sul web, sempre che non si voglia arrivare ad un nuovo “tavolo” per risolvere una questione che pare proprio non esserci.
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