...Nel mercato dei "mercenari" un affare di cuore va rispettato
Un colpo di scena dopo l’altro nell’ultimo giorno di calciomercato.
Il Milan rinuncia definitivamente (almeno fino a giugno) al sogno Tevez, deludendo chi come il sottoscritto ha sempre confidato in un colpo di coda dell’ultim’ora di Adriano Galliani, accarezza l’operazione Palombo, ma poi ripiega anticipando l’arrivo di Muntari (giocatore da tempo ai margini nell’Inter, un acquisto che non sembra convincere più di tanto i tifosi rossoneri).
Il più grande “acquisto” rossonero di questo finale di calciomercato, però, è un affare di cuore che si è concretizzato con il rifiuto di Pippo Inzaghi al Siena.
Intendiamoci, non che la punta rossonera abbia rinunciato ad un quadriennale con la sicurezza del posto da titolare nel Barcellona delle stelle, ma, vista l’attuale situazione di “emarginazione” a bordo campo vissuta dal piacentino, anche il Siena sembrava poter essere un’ottima alternativa.
Il bomber rossonero ha accettato la sua condizione, ha capito che le possibilità di dare sfogo alla gioia in quella maniera spasmodica che lo contraddistingue saranno poche, ha scelto comunque di vestire la maglia del diavolo probabilmente sino al suo ultimo giorno da giocatore di calcio. Una scelta d’amore, un sentimento cresciuto in maniera esponenziale per quella maglia che gli ha regalato più soddisfazione di ogni altra, lui che ha già provato il bianconero, ma ha scelto di tatuarsi addosso la casacca rossonera.
Domenica sera Allegri gli aveva riservato una timida passerella di circa 10 minuti contro il Cagliari, gli aveva dato l’opportunità di salutare San Siro prima di un congedo che sembrava essere inevitabile, e la faccia di un Pippo apparso rassegnato sembrava indicare la strada del divorzio.
Il Siena ha covato sino all’ultimo il sogno di convincere cotanto giocatore ha calcare con continuità il terreno del Franchi, ha sperato di poter fare affidamento su quelle qualità uniche che contraddistinguono uno dei migliori uomini d’area di sempre (se non il migliore), ma ha dovuto cedere di fronte alla voglia di Milan di un campione che vive con la folla un rapporto unico.
Resta al Milan Inzaghi, resta accettando anche la possibilità di non giocare, l’ha ammesso espressamente ai microfoni di “Milan Channel”, ma spera dentro di sé di poter essere ancora protagonista, di poter urlare ancora tutta la sua gioia sotto la curva sud che sembra impazzire ogni qual volta la sua folta capigliatura spunta dal tunnel o dalla panchina di San Siro.
Non sappiamo se sarà inserito in quella lista Champions che aveva dato il via alla rottura con il tecnico livornese, davanti al piacentino ci sono Ibrahimovic, Robinho e Pato, potrebbe esserci anche Maxi Lopez, sempre che Allegri non si convinca che l’esperienza europea del secondo miglior bomber continentale di sempre possa ancora fare la differenza.
Ciò che ci aspettiamo è comunque un maggiore utilizzo d’ora in avanti, qualche opportunità in più per Pippo di mostrare di saper essere ancora decisivo, come lo scorso anno contro il Real per esempio, come tutte le volte in cui ha stupito a dispetto dei limiti tecnici ed anagrafici.
Allegri ha sempre ripetuto di nutrire profondo rispetto per questo professionista unico, di scegliere per il bene della squadra e di attendere il momento giusto per dare spazio a quell’adrenalinica voglia di gol, a quella scellerata capacità di buttare il pallone in fondo al sacco.
Dopo una scelta tanto difficile e tanto appassionata ci si aspetta che il Conte Max sappia mostrare tutto quel rispetto (che siamo certi abbia per un uomo ed un giocatore di questa caratura) anche sul campo, perché Pippo Inzaghi ha deciso di restare con il Milan mostrando tutto il suo attaccamento, adesso tocca al Milan convincerlo che non ha fatto una scelta sbagliata.
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