LA LETTERA DEL TIFOSO: "Come gestire Pato? " di Antonio

LA LETTERA DEL TIFOSO: "Come gestire Pato? " di AntonioMilanNews.it
© foto di PhotoViews
venerdì 13 gennaio 2012, 18:05La lettera del tifoso
di Vincenzo Vasta
Scrivici a: laletteradeltifoso@milannews.it

Salve Milannews, la vicenda Pato-Tevez ha avuto i contorni di un vero e proprio film thriller, tutt'ora molti aspetti son poco chiari, e credo rimarranno tali. Anche tra noi tifosi si è divisi, tra chi è felice per la permanenza del papero e chi deluso per il mancato arrivo di Carlitos. Purtroppo il problema di base è più complesso, non è il fatto che tevez servisse come il pane, bensì il vero problema è la gestione Pato. Io la vedo così:

 Se ragiono con il cuore soffrirei nel vedere alexandre con un'altra maglia, se ragiono con la testa, obiettivamente, l'attuale pato non serve al milan, sembra un pesce fuor d'acqua in campo. Se analizziamo i 4 anni in rossonero del papero, mi ricorda un po la carriera calcistica di Adriano: a 18 anni era un fenomeno mingherlino e agile, con il passare degli anni si è ingrossato muscolarmente diventando devastante! Arrivato ai 23/24 anni, quando doveva fare l'ultimo salto di qualità per diventare uno dei più forti al mondo, si è perso, completando il suo declino definitivo. Per certi versi la storia di Pato al milan la ricorda parecchio. Questo può essere un motivo, anche se tutti noi tifosi speriamo di no!
 Il secondo motivo si chiama Zlatan Ibrahimovic. In due anni di gestione Allegri il vero Pato l'abbiamo visto nel periodo delle squalifiche di Ibra. Quindi in conclusione penso che Pato non sia meno forte di prima, ma semplicemente non compatibile calcisticamente e caratterialmente con lo svedere e con il gioco di Allegri che è incentrato tutto su zlatan. Alla fine si arriverà a scegliere uno tra ibra e pato, e considerata la stima che nutre la dirigenza e l'allenatore nei confronti dello svedere, penso che ci dovremo preparare alla cessione del brasiliano nella sessione estiva di mercato. Per la felicità di Galliani, Allegri ed Ibrahimovic.

Grazie, Antonio