Milan-Udinese, l'analisi post partita: Leao accende la luce ma la squadra rimane al buio
Il giorno dopo il pareggio a San Siro contro l’Udinese, il Milan si lecca le ferite. Ancora una volta, come accaduto la scorsa settimana contro la Salernitana (dove addirittura si sono trovati sotto nel punteggio), i rossoneri vanno in vantaggio e si fanno raggiungere. È senza dubbio frustrante vedersi convalidare contro un goal come quello segnato ieri dai friuliani ed è una situazione inaccettabile, soprattutto con la tecnologia avanzata di cui disponiamo oggi. Detto ciò però, è assolutamente innegabile che il Milan visto ieri è stato un Milan apatico, stanco, nervoso e inconcludente che non meritava comunque i 3 punti.
Sempre Leao- Fin dai primi minuti di gioco si capisce subito l’aria che tira in campo. L’Udinese è una squadra ostica che cerca di spezzare il ritmo della partita e non fare giocare gli avversari. Il Milan fatica a costruire azioni pericolose e, purtroppo, il calo fisico e psicologico avvertito settimana scorsa, è ancora tangibile. Al 30’ minuto della partita, però, una scintilla: Tonali in posizione defilata sulla destra, mette in mezzo un cross millimetrico per Rafael Leao il quale aggancia perfettamente ed elude in maniera egregia l’intervento del difensore insaccando di sinistro nell’angolo basso un incolpevole Silvestri.Rossoneri in vantaggio e Milan che sembra aver ingrato. Rossoneri in difficoltà- Dopo la rete milanista, succede poco altro e il direttore di gara manda le squadre negli spogliatoi. La ripresa del gioco vede l’Udinese essere sin da subito più aggressiva sui contrasti soprattutto a centrocampo. Il Milan, nonostante l’1-0, non gioca bene e, infatti, Stefano Pioli effettua due sostituzioni: fuori gli impalpabili Junior Messias e Giroud, dentro Saelemaekers e
Rebic, autore del gol del 2-2 contro i salernitani sabato scorso. La musica, però, non cambia e, anzi, il croato, come spesso gli capita, entra in campo svogliato e poco concentrato. Al 66’ la squadra di Cioffi acciuffa il pareggio. Mischia in area rossonera dove il difensore bianconero Udogie è il più lesto a infilare in porta il gol dell’1-1. Nonostante l’intervento del VAR che non ravvisa un palese tocco con il braccio del giocatore friuliano, l’arbitro Marchetti convalida la rete, tra la veementi proteste dello staff e dei giocatori rossoneri. Centrocampo che non funziona- Il match prosegue ma la sostanza è sempre la stessa.
Il Milan fatica a costruire azioni pericolose. Brahim Diaz ha perso e non ha mai più ritrovato quella brillantezza che lo aveva contraddistinto a inizio stagione. Gli avversari riescono a limitare facilmente le sue giocate e lui fatica a trovare spazio. Lo stesso discorso vale per Kessiè. L’ivoriano alterna prestazioni buone a partite evanescenti, come quella di ieri sera. La situazione contrattuale certamente non lo aiuta ma da uno con la sua fisicità e il suo carisma ci si aspetta indubbiamente di più. Pareggio amaro- Il Milan non riesce a riattaccare la spina e, anzi, è l’Udinese a prendere in mano il pallino del gioco. I cambi, purtroppo, non riescono a modificare l’inerzia della gara (nel finale dentro anche Maldini per Brahim Diaz) e i giocatori in campo non ci credono più. Sul finale è un intervento felino di Mike Maignan (l’unico positivo dei suoi insieme a Tonali e Leao) su Deulofeu a tenere a galla i rossoneri e ad evitare quella che sarebbe stata una sconfitta clamorosa. Pesa come un macigno l’abbaglio ingiustificabile commesso al VAR (ultimo episodio di una serie di errori commessi a svantaggio dei rossoneri) ma questa non può e non deve, di certo, essere un’attenuante. In questo momento della stagione è fondamentale per gli uomini di Pioli rimanere compatti e uniti e non buttare all’aria quanto di buono raccolto fin ad ora. Complice anche il pareggio di ieri dell’Inter (che ha comunque una partita da recuperare) si può comunque guardare il bicchiere mezzo pieno. Ora testa alla sfida di martedì sera, il derby di Coppa Italia contro i rivali milanesi per accendere finalmente la luce e tornare a vincere…
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