LA LETTERA DEL TIFOSO: "Fenomeno Clarence" di Loris
Ho letto quanto scritto da uno dei miei giornalisti preferiti, Luca
Serafini, e, come al solito, condivido quasi tutto quello che ha
scritto su Seedorf e sul Milan.
Personalmente rientro a pieno titolo tra quelli che non ne potevano
più di Pirlo e non ho cambiato idea. Pirlo al Milan campava di rendita
da almeno tre anni, trotterellava e tocchettava pallette facili, senza
nemmeno pensarci a rincorrere un avversario, esponendo la difesa a
sbandate clamorose. Prova ne sia che, tolto lui (o quella che oramai
era diventata la sua contrifigura) e messo al suo posto un Van Bommel,
pur al crepuscolo, si è vinto subito il campionato, collezionando ben
otto vittorie per 1 a 0: roba da fantascienza per il Milan precedente
con Pirlo davanti alla difesa.
Se poi Pirlo passa alla società con più know-how farmaceutico in
Italia, incontra lì (guarda caso!) il Dott. Julio Tous Fajardo,
diventa improvvisamente forte e resistente (quasi) come Nadal, si
mette a correre, rincorrere e sgomitare gli avversari, bèh, questa è
tutta un'altra storia.
Bene ha fatto la Società a rinunciare a quel Pirlo spompato e
rallentato, grintoso ed insormontabile solo quando si trattava di
rinnovare il suo super contratto in scadenza. Che poi la juve debba la
vittoria dello scudetto al fatto che noi gli abbiamo "regalato" Pirlo,
è la più grossa bufala propagata dai media ostili, al solo scopo di
irridere la nostra Società e far rosicare i tifosi. La verità più
"censurata" dal dopoguerra, è che qualcuno ha fatto mettere a correre
i bollitoni bianconeri della stagione precedente come una banda di
forsennati e per tutta la stagione, senza cali né flessioni. Se a
questo si aggiungono i nostri infortuni record, il duo Romagnoli-
Tagliavento ed affini, allora si capisce che la vittoria bianconera
era già stata scritta nel girone di ritorno e si sarebbe verificata
con o senza Pirlo.
Ben altra cosa sarà invece perdere Seedorf, un campione vero che
durante la sua lunga esperienza rossonera ha rappresentato l'essenza
del calcio.
Vedere giocare Seedorf era uno spettacolo, era l'essenza stessa del
calcio. Personalmente ho sempre sostenuto che bisognava riprendere le
giocate di Clarence per utilizzarle in tutte le scuole di calcio
italiane. Accomunare Pirlo e Seedorf, metterli sullo stesso livello, è
pura blasfemia calcistica.
Pirlo è stato un ottimo giocatore per alcuni anni al Milan, Seedorf
invece è sempre stato un autentico fuoriclasse, un fenomeno che,
quando girava lui, girava tutto il Milan.
Non ricordo una sola grande
partita vinta per merito di Pirlo, per una sua grande giocata. Al
contrario, Clarence ne ha vinte a decine da solo, come solo i
grandissimi campioni sanno fare. Clarence ha insegnato calcio su tutti
i campi d'Europa, collezionando autentiche perle calcistiche, proprio
nelle partite decisive della Champions League. La rete missilistica
nel derby dello scudetto, la rete in equilibrio da trave olimpica
contro lo United a San Siro, il colpo di tacco per Pippo a Monaco,
sono alcuni luminosi esempi di che razza di campione abbiamo avuto con
noi. Certo anche Seedorf ha avuto le sue pause e le sue giornate no,
ma quando contava veramente ha sempre risposto all'appello come solo i
giocatori con le stimmate dei fenomeni sanno fare.
Seedorf lo metto nel novero dei fenomeni del Milan, insieme a Rivera e
Sheva, a Baresi e Van Basten, a Maldini e Kakà, ad Inzaghi e
Savicevic, passando per .... Baggio.
Pirlo faccio già fatica a metterlo alla pari di un Donadoni, di un
Gullit, di un Boban, di un Rijkaard, di un Weah, di un Pato, tanto per
fare alcuni nomi.
Dejan segna ad Atene la più bella rete mai vista in finale di
Champions League, Shewa elimina l'Inter in semifinale di coppa, Pippo
risuscita un Milan spacciato e già sepolto dall'Ajax, Kakà prende
palla da Abbiati al quarto minuto del primo tempo supplementare e va a
fare tunnel al portiere del Celtic, Seedorf sgancia un tomahawk allo
scadere nel derby e vinciamo il campionato. Ragazzi, questi sì che
sono fenomeni, gente che ha firmato in proprio i più grandi successi
del Milan. Altra roba! Poi vi sono alcuni giocatori che invece hanno
una straordinaria grancassa mediatica, a cui tutti si associano
acriticamente, senza analizzare le cose nei dettagli. Pirlo e Del
Piero sono tra i più osannati dalla critica e dal giornalismo
nazionali. Chi non ricorda la santificazione a reti unificate per
l'addio di Del Piero, e l'indifferenza mediatica riservata ad Inzaghi.
Eppure tra i due l'autentico fenomeno è stato Pippo, non Alex. E'
Pippo quello che ha segnato in tutte le partite decisive della
Champions e ce le ha fatte vincere, è Alex quello che ha sempre
floppato in questo genere di partite, eppure....!
Chiudo cogliendo l'occasione per ringraziare Clarence per come ci ha
deliziato in tutti questi anni e per invitare la Società a cercare sin
da subito qualcuno che possa almeno somigliargli!
Sempre Forza Milan - Loris
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