LA LETTERA DEL TIFOSO: "Sulla cresta dell'onda" di Luca

LA LETTERA DEL TIFOSO: "Sulla cresta dell'onda" di LucaMilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
venerdì 28 settembre 2012, 12:05La lettera del tifoso
di Antonio Vitiello

Sulla CRESTA dell’onda!

Stephan El-Sharaawy,  per tutti i milanisti è il Faraone e in questa settimana ha dimostrato di avere le qualità per pensare in grande e poter prendere in mano quello che sembra ormai un’impero finito; ma che con un "Faraone" potrebbe anche continuare a regnare.
In questo Milan rimasto orfano di campioni come Ibra e Thiago Silva e di senatori come Gattuso, Seedorf,  Nesta e Inzaghi; è in giocatori come El-Sharaawy che le maggiori speranze vengono riposte; per la giovane età e per le doti tecniche che sono indiscusse.
La stagione del Milan è partita veramente nei peggiori dei modi; con tre sconfitte nelle prime cinque giornate in campionato e con due sole vittorie, passando per il deludente pari casalingo nel debutto in Champion’s; ma per il Faraone italiano, non si può certo dire che questa stagione sia partita male a livello personale. Debutto in nazionale maggiore; quando il C.t. Cesare Prandelli lo convoca per l’amichevole contro l’Inghilterra, mandandolo in campo dal primo minuto; viene poi convocato da Mangia nell’Under21 per la partita di qualificazione agli europei di categoria contro il Liechtenstein, andando a segno per due volte e fornendo assist e belle giocate per tutta la partita. Con il Milan invece va a segno a Udine per il momentaneo pareggio contro l’Udinese, realizzando un gran gol a inizio ripresa (finirà poi 2-1 per i friulani) e poi con la doppietta a Milano contro il Cagliari tre giorni dopo, regalando la seconda vittoria alla squadra di Allegri e sfatando finalmente il tabù San Siro, dato che né Milan, né Inter erano ancora state in grado di vincere sul nuovo prato di casa.
Al di là dei numeri, El-Sharaawy, è sembrato essere il giocatore che più di tutti, fino adesso, sia in grado di accendere la luce, di creare azioni pericolose e di impensierire seriamente i portieri avversari. Nonostante il difficile avvio e le brutte prestazioni dei rossoneri,  il Faraone è quello che più ci ha provato, tirando in porta e provando a dare maggior vigore alla manovra milanista, tentando dribbling e giocate che non sempre riescono. Stephan ci prova continuamente; questo è un dato che non deve essere sottovalutato, visto che si parla pur sempre di un ragazzo classe ’92 che non solo gioca nel Milan, ma al quale già si chiede di prendere per mano questa squadra, ora che i senatori non ci sono più e Ibra e Thiago sono nell'oasi felice del momento; il Psg.
Il ragazzo, sa bene tutto questo; sa la pressione che c’è al Milan dopo la travagliata estate delle cessioni e del rinnovamento; sa che tutti sono pronti a sottolineare ogni errore della squadra e di qualsiasi giocatore si trovi al Milan adesso. Stephan sa che nei tifosi del Milan (gran parte) c’è incertezza e preoccupazione; ma affronta tutto questo con determinazione.
Il 92 del Milan sa benissimo che su di lui c’è molta attenzione da parte dei tifosi e dei media; ma il ragazzo sembra aver recepito i preziosi consigli che i senatori gli hanno lasciato nella passata stagione.
Indubbiamente El-Sharaawy, è il personaggio del momento in casa Milan e soprattutto lo è di questa settimana rossonera, grazie ai tre gol in due partite e alla prima vittoria casalinga regalata a tifosi, compagni e società (primi due gol segnati al Meazza dal Milan in stagione!). Ora per completare la settimana ci si augura che il Faraone continui a essere “Faraone” e che possa trascinare la squadra a vincere anche sabato al Tardini di Parma ed iniziare a dare continuità ai risultati,anche per arrivare più carichi possibili al derby della prossima settimana.
Sarebbe bello vederlo andare a segno anche in queste due partite (Parma e Inter); ma anche se mandasse in gol i compagni il popolo milanista apprezzerebbe.
El-Sharaawy è l’uomo giusto per fare rialzare la CRESTA a questo nuovo Milan; le qualità ci sono, ora bisogna andare avanti con l’umiltà e la voglia di diventare un campione. Il suo idolo Kakà lo fece, Stephan lo può fare.
 
Luca Aceti