Caos Milan: dal campo alle vicende societarie. “Del doman non v’è certezza”
I risultati sul campo non sorridono al Milan, che in campionato boccheggia alla continua ricerca di continuità ed identità. Nonostante il periodo poco idilliaco, per non dire assolutamente negativo, rimane forte l’appeal che la maglia rossonera porta con sé nel mondo. Soprattutto in quei paesi che hanno conosciuto l’era degli invincibili e che evidentemente vivono nel ricordo di quei campioni che hanno scritto la storia rossonera, portando un brand sempre più forte ad ogni capo del pianeta. Se in Italia, da due anni a questa parte, il Milan non riesce ad imporsi sul campo, è nella terra del Sol Levante, delle nuove economie in crescita che il Milan spopola. Non è un caso, infatti, che le recenti notizie sulla possibile cessione di parte del club, trovino i maggiori interessi a Oriente. Le numerose voci di questi giorni, che raccontano quantomeno l’interesse da parte di imprenditori asiatici nei confronti dei rossoneri, devono contenere almeno un fondo di verità. Si parla di un accordo di massima con Mr. Bee per la cessione iniziale di un terzo della proprietà con opzione, non revocabile, per acquisirne la maggioranza. Le numerose smentite non fanno che avvalorare l’ipotesi che l’interesse è cospicuo, anche se magari non ancora realmente maturo. Le recenti vicende di casa Milan raccontano di un momento di crisi finanziaria che nemmeno la famiglia Berlusconi è riuscita a risolvere nell’allestimento di una formazione davvero competitiva per il raggiungimento di obiettivi che, da sempre, sono prioritari nelle vicende di casa rossonera. A questo si aggiunga l’arrivo in panchina di Filippo Inzaghi che, nonostante il grande entusiasmo, nonostante abbia raccontato sul campo pagine bellissime della storia rossonera, si sta dimostrando troppo acerbo per poter gestire in maniera adeguata le problematiche che, cammin facendo, stanno segnando anche l’ultima stagione del Diavolo. Una rosa fin troppo ampia, numericamente, per una squadra priva di impegni internazionali, una serie di infortuni che minano le certezze di formazione e che hanno di fatto costretto l’allenatore rossonero a lavorare, domenica dopo domenica, stravolgendo l’architettura in campo.
Le numerose critiche al numero spropositato di formazioni diverse presentate in campionato, seppur dovute a fattori di contingenza, raccontano con inevitabile lucidità la confusione che regna a Milanello. Confusione: ecco la parola che meglio denota la stagione rossonera. La stessa che si percepisce anche sulla panchina rossonera, con Inzaghi circondato da collaboratori che dispensano consigli ad ogni azione, gettando così Inzaghi in pasto a critiche feroci e rendendolo ancor più debole agli occhi degli osservatori. Il pareggio contro il Verona doveva essere la famosa goccia a far traboccare il vaso. I papabili pronti al subentro però, non devono aver convinto la dirigenza rossonera, che ha deciso di continuare con la scommessa di inizio campionato, a questo punto sempre più per mancanza di reali alternative. E il Milan si avvicina alla difficoltosa trasferta di Firenze, contro quel Montella più volte indicato come possibile successore sulla panchina rossonera. Cosa aspettarsi? Una vittoria darebbe ossigeno alla squadra e farebbe passare una settimana relativamente tranquilla, in attesa poi della partita successiva, alla ricerca di una continuità che, secondo Galliani, dovrebbe portare al settimo posto, forse utile, a seconda degli eventi, per affacciarsi dalla porta secondaria all’Europa. Un pareggio o una sconfitta getterebbero il Milan e nuovamente Inzaghi nel marasma delle critiche, delle ipotesi e delle soluzioni contingenti, poco utili a due mesi dalla fine dei giochi, per trovare una soluzione reale anche in prospettiva futura. Futuro che,però, viste le premesse, appare alquanto incerto su tutti i fronti.
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