Con Mancini che Inter bisogna aspettarsi nel derby? I dubbi di Inzaghi, il mercato del Milan
Il cambio di panchina all’Inter ha preso molti di sorpresa. Via Mazzarri, dentro Mancini. Un fulmine che incendia la vigilia di un derby non proprio reclamizzato o sentito come in passato. La staffetta fra i due allenatori riempie di dubbi anche la testa di Inzaghi, però. Che Inter affronterà adesso? Quella di Mazzarri la si conosceva a memoria, con i suoi pro e contro. Quella di Mancini sarà un’incognita, tatticamente parlando. La prima modifica probabilmente verrà apportata in difesa, non più a tre ma a quattro, il resto si vedrà, anche in base ai giocatori che Mancini avrà a disposizione (non moltissimi, l’infermeria è piena). Quel che è certo è che in questi casi cambia sempre il furore dei giocatori, determinati a presentarsi bene al nuovo allenatore. Una grana in più, insomma, per Inzaghi, che forse avrebbe preferito affrontare l’Inter di Mazzarri.
La nota lieta in casa Milan è il quasi certo recupero di Alex e Muntari, ormai arruolabili e aggregati al gruppo, e quello probabile di Abate. Difficile invece pensare a un impiego di De Jong. La carta a sorpresa di Inzaghi (ogni derby ne ha una, l’anno scorso toccò a Saponara giocare titolare con Allegri) potrebbe essere Van Ginkel, provato davanti alla difesa negli ultimi allenamenti. L’olandese piace forse più lì che da mezz’ala e potrebbe finalmente giocare. Le parole di stima di Inzaghi (“Mi piace, farà strada”, ha detto) vanno lette in questo senso. Capitolo mercato: a gennaio la rosa verrà notevolmente sfoltita e si avvicinerà molto di più all’idea di nuovo Milan, targato Inzaghi. SuperPippo infatti ha dimostrato con i fatti di non puntare su molte pedine ormai ai margini e servirà un rimpasto generale: nuovi rinforzi in difesa, specie sulle fasce (occhio alle piste sudamericane), un centrocampista (Baselli o Illaramendi, in questo momento, i nomi più caldi), un trequartista (Suso al 90%) e un attaccante al posto di Pazzini (qui dipenderà molto dalle idee tattiche di Inzaghi, dai soldi ricavati dalla cessione del Pazzo o di eventuali scambi con l’ex attaccante della Samp inserito nella trattativa). Prima però un tour de force notevole: l’Inter, l’Udinese, il Genoa, il Napoli e la Roma. Partite forse più importanti di un qualsiasi acquisto di gennaio.
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