Inzaghi salvo, per ora. Ma la rivoluzione è dietro l'angolo
Una telefonata ti allunga la vita, recitava una vecchia pubblicità. E così è stato anche per Filippo Inzaghi. Sbollita la rabbia, il presidente Silvio Berlusconi ha chiamato l’allenatore, cui è ancora legato da profondo affetto. “Coraggio Pippo”, è il succo della chiamata. Poi ecco la nuova visita di Adriano Galliani e i nuovi obiettivi: dal terzo posto si passa al settimo, che potrebbe valere l’Europa League. Nel caso in cui una tra Fiorentina, Inter e Torino dovesse vincere la competizione, si aggiungerebbe infatti un posto. Sarà dunque necessario farsi trovare pronti. “Da qui alla fine saranno 12 finali, 12 scontri diretti”, ha spiegato Galliani. Vietato fallire dunque. A partire dalla prossima gara con la Fiorentina, stanca per il doppio impegno campionato-Europa, ma pur sempre temibile e magistralmente allenata. Particolarmente interessante sarà proprio il confronto (in)diretto tra Vincenzo Montella (che resta tra gli allenatori che più piacciono a Berlusconi) e Filippo Inzaghi. Se Pippo vuole risorgere, non c’è gara e momento migliore. Il centrocampo sarà ancora un rebus, con Poli che non sarà della partita ed Essien che potrebbe ritornare dopo il fastidio muscolare al polpaccio che gli ha impedito di giocare con l’Hellas.
Ma proprio a centrocampo il Milan si sta muovendo per il futuro. I nomi più gettonati sono quattro, tutti o quasi italiani. L’unica eccezione è Jose Mauri, talentuosa mezzala argentina del Parma, classe ’96. Il giocatore, comunque naturalizzato italiano, potrebbe liberarsi gratis in caso di fallimento del club ducale e i contatti con l’agente del giocatore sarebbero già stati avviati. Mauri piace per qualità e prospettive, ma non è l’unico sul taccuino di Galliani: ci sono anche Bertolacci (ora al Genoa), Valdifiori (dell’Empoli) e Baselli (opzionato dall’Atalanta ). A questi potrebbe aggiungersi anche un pezzo da novanta e di assoluta esperienza come Milner, in scadenza con il Manchester City. Una rivoluzione totale attende dunque il Milan. Ma la sensazione è che non riguarderà solo la mediana. Qualcosa potrebbe cambiare anche davanti. E, ovviamente, in panchina: comunque vada lunedì al Franci, Inzaghi non sarà più l’allenatore del Milan. Restano solo da capire i tempi dell’esonero. In caso di addio a stagione in corso sarà Brocchi a prendere il suo posto. Magari con Lippi come tutor.
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