Mercato chiuso: il bilancio dei rossoneri
Terminata la sessione invernale di calcio mercato è tempo di bilanci. Nel mese di gennaio il Milan porta a casa sei acquisti arricchendo tutti i reparti della rosa. Ancora da valutare Suso, prelevato anzitempo dal Liverpool, ma ancora tutto da scoprire anche grazie alla giovane età (21 anni, classe 1993). Altrettanto giovane Mattia Destro (1991, il 20 marzo compirà 24 anni). La società ha deciso di puntare il tutto per tutto su di lui soprattutto dopo l'ennesimo infortunio di El Shaarawy, prelevandolo dalla Roma in prestito oneroso con diritto di riscatto. Potrebbe essere il futuro del Milan nella speranza che Inzaghi trovi il modulo giusto anche per lui, per far sì che possa rendere al meglio. Ottimo l'acquisto di Luca Antonelli, cresciuto nelle giovanili del Milan e diventato un buon difensore col passare degli anni. Da conoscere Salvatore Bocchetti, arrivato dallo Spartak Mosca, squadra in cui militava dal 2013. Con il Parma, Inzaghi ha deciso di utilizzarlo anche a causa dell'assenza di De Sciglio ma, dalla prossima partita, la fascia sinistra sarà occupata da Antonelli. Ultimo arrivato, il difensore ex Parma, Gabriel Paletta, classe 1986, difensore d'esperienza che ha giocato anche nel Boca Juniors e nel Liverpool.
Anche Prandelli si è accorto di lui convocandolo al Mondiale 2014. Infine, Alessio Cerci, primo ad indossare la maglia rossonera già nei primi giorni di gennaio. Dopo la brutta esperienza in Spagna, l'ex Torino ha l'opportunità di tornare quello che tutti abbiamo conosciuto con la maglia granata. Nelle ultime partite ha dimostrato di poter far bene da esterno destro sfruttando anche la sua velocità. Insomma, si può certo dire che anche questa volta Galliani ha lavorato bene regalando al Milan degli innesti importanti. Ha fatto bene sempre per quello che ha potuto, considerando i pochi soldi a disposizione. Non è più il tempo dei campioni, di Ibra e Robinho o di Ronaldinho e Ronaldo. Adesso c'è bisogno di giocatori che hanno voglia di lottare per questa preziosa maglia, di giocatori che, pur non essendo Kakà o Maldini, onorino i colori che indossano e la società che rappresentano, in Italia e nel mondo. Non c'è spazio per litigate o battibecchi in campo, di risse con gli avversari o di superficialità nel gioco o nel l'atteggiamento. È tempo di cambiamenti, è il momento in cui tutti (allenatore in primis) devono ritrovare la grinta necessaria per continuare al meglio questo campionato che, al momento, sta regalando solo un ottavo posto, con 21 punti di distanza dalla Juventus e dieci dalla terza, il Napoli.
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