Musi lunghi e calo fisico, il Milan decide oggi il suo futuro
Tornare sulla terra, riprendersi e ricominciare a marciare forte. Gli obiettivi a breve termine del Milan sono chiarissimi. La brutta prestazione di San Siro con il Palermo (unita ad altre uscite poco convincenti) ha innalzato il livello di allarme dei rossoneri, ponendo interrogativi sinistri. Il campo dovrà dare le risposte, a partire dalla gara di sabato con la Samp. Perché il Milan sia così calato fisicamente è il primo mistero. Ha accusato come pochi il turno infrasettimanale, subendo il ritmo del Cagliari prima e del Palermo poi. Cosa strana, vista anche l’assenza dalle Coppe. Honda ha fornito una spiegazione curiosa: il motivo del calo sarebbe dovuto all’alta intensità degli allenamenti a Milanello. Giusta o sbagliata che sia l’analisi del giapponese, è un dato su cui riflettere. Poi il gioco: i progressi delle prime giornate sono un antico ricordo. La squadra attacca poco e male, i tiri nello specchio della porta avversaria sono una rarità. Evidentemente qualcosa si è bloccato. Resta da capire il perché. Il calo di alcuni giocatori può certamente aver influito, ma è la mancata crescita del collettivo che spaventa.
Altro punto su cui soffermarsi: l’unità di intenti. Dopo un primo periodo di idillio generale, cominciano a cristallizzarsi alcune gerarchie e i musi lunghi aumentano. Inzaghi ha dimostrato di puntare su un blocco compatto e molto ristretto di giocatori, senza dare alcuna possibilità agli altri. Agazzi, Albertazzi, Armero, Mexes, Zaccardo, Van Ginkel, Niang e Pazzini hanno visto pochissimo – per motivi diversi – il campo. Tutti scalpitano e tutti mugugnano. Per molti a gennaio si apriranno le porte di Milanello, Inzaghi lo ha già detto: “Chi è scontento e non vuole restare, può andarsene”. Un invito, più che un’avvisaglia. Intanto, a molti di questi verrà data una possibilità importante stasera nella gara (inopportuna, per il suo collocamento in calendario) con il San Lorenzo. Il Trofeo Berlusconi, posizionato in maniera insolita a stagione iniziata, sarà una bella vetrina per chi ha giocato meno (e il funambolico Mastour, convocato), ma rischia anche di essere snobbato e di sottrarre energie a una squadra già in affanno e prossima a un tour de force che porterà il Milan a giocare con Samp, Inter, Udinese, Genoa, Napoli e Roma. A fine dicembre il quadro della situazione sarà molto più chiaro e indicherà a tutti il vero obiettivo della squadra. Dovesse uscire in buona posizione dal ciclo infernale, il Milan potrebbe veramente ambire al terzo posto. E a qualche rinforzo in più a gennaio. Lo spartiacque della stagione inizia adesso.
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