Tra Pepito e Balotelli per dar fiato a Ibra. Intanto Fabregas è in attesa del colpo vincente
Manca una settimana esatta al primo appuntamento ufficiale, di quelli che contano davvero, a quella supercoppa che vedrà Milan e Inter affrontarsi a Pechino sotto gli occhi di tutto il mondo.
La squadra di Allegri, reduce dall’ultimo posto dell’Audi Cup, non sembra turbata dai risultati, soprattutto visto che l’uscita del Diavolo dalla scena che conta e poi dalla finalina è avvenuta ai calci di rigore. Allegri ci scherza anche, trasudando serenità, consapevole dell’arretrato stato di preparazione fisica dei suoi uomini rispetto agli avversari e parlando anche di scaramanzia: l’Inter potrebbe avere la sensazione, nel caso di parità dopo i normali tempi di gara, di avere già la Coppa in tasca, questo potrebbe portare gli uomini di Gasperini a peccare di supponenza, avvantaggiando il Diavolo.
Diabolico davvero il ragionamento del mister, ma ovviamente campato in aria, una sorta di battuta per stemperare gli animi e ripartire serenamente verso la trasferta cinese.
Di certo le due partite in terra germanica hanno messo in evidenza vizi e virtù della squadra rossonera.
Impressiona ancora lo stato di forma di Ibrahimovic, lo stesso Allegri ne sottolinea la peculiarità, un colosso che si muove leggero come fosse in volo, una potenza ben dosata in ogni azione, di certo l’uomo di riferimento per il gruppo.
E se Ibrahimovic splende per forma e condizione, per grinta e dinamicità Cassano viene ancora una volta messo alla prova: la condizione fisica è da rivedere, ma Allegri ne elogia il lavoro durante gli allenamenti. Anche Pato è sembrato ancora distante dalla forma migliore, il papero deve ritrovare la dinamicità e soprattutto l’istinto sotto porta, fondamentale in vista del prossimo impegno.
Chi invece ha confermato di poter indossare davvero il numero uno è Christian Abbiati. Il portiere rossonero vola da palo a palo, esce con determinazione nella sua area, ricordando a chiunque gli si avvicini che è un ostacolo da abbattere, altrimenti verso la porta non si passa.
I due estremi della squadra di Allegri dunque sono pronti alla battaglia. Qualche passo indietro bisogna farlo per il centrocampo rossonero: l’addio di Pirlo sembra aver lasciato davvero un vuoto in mediana, ci sono i gladiatori Gattuso e Van Bommel che dal punto di vista del calcio fisico non hanno grandi rivali, Ambrosini regala velocità, ma manca nelle pennellate vincenti in direzione tridente. Però c’è Clarence Seedorf, presentatosi il giorno del raduno in forma smagliante, ma con tante primavere sulle sue spalle, quindi un giocatore determinante ma da dosare con cura nell’arco degli impegni della prossima stagione. Boateng, vero uomo rivelazione della scorsa stagione non ha ancora mostrato lo sfavillio a cui ci aveva abituati, ma di certo questa fase di preparazione fa accusare fatica e pesantezza a chiunque.
Nessun problema per Nesta e Thiago Silva, coppia inossidabile, difensori sicuri, eleganti, puliti e decisivi.
Allora cosa manca a questo Milan? Siamo ancora nel bel mezzo del mercato, le carte cominciano a rivelarsi, mister X comincia a perdere in fascino visto che alcuni dei papabili si sono accasati in altre squadre o altri sembrano irraggiungibili.
Eppure ancora una volta ci viene in soccorso la dialettica di Galliani, che nel negare la possibilità di Fabregas in rossonero, a causa degli onerosi compensi, sembra avvicinare in maniera repentina il colpo di fine agosto. Già, perché difficilmente la bomba di mercato scoppierà prima, come dice e sottolinea lo stesso Galliani, la strategia è quella di scoprire le mosse del nemico per poi batterlo in volata. I saldi cominciano a spuntare nell’orizzonte del calciomercato estivo e la coppia Braida-Galliani sono attenti al prezzo attuale dei cartellini. Più si accorcia il tempo a disposizione, più i non accasati abbasseranno le pretese. E in questo il Milan è maestro, nell’aspettare il momento giusto per colpire alla gola i concorrenti e renderli innocui, andando quindi in solitario al traguardo.
Quindi, a meno di colpi di scena da parte del Barcellona, tentennante nella questione Cesc, il Milan rimane la squadra favorita nell’affare. E c’è anche un altro nome, che per quanto sembri ormai fuori dai giochi, dopo il flop ottenuto dalla Juventus nell’affare, potrebbe invece riapparire tra le offerte. “Pepito” Rossi, dichiarato incedibile dal Villareal, che ha appianato i problemi finanziari con la cessione di Cazorla, assume sempre più le sembianze del giocatore necessario a questo Milan. Pur con un palco attaccanti gremito, Allegri potrebbe trovarsi alla fine del mercato con qualche problema in quel reparto. Le sirene chiamano Paloschi lontano da Milano, Cassano è sempre in bilico tra la certezza del posto che gli garantirebbe la nazionale e la scelta di giocare nel Milan e affrontare la Champions. Un giocatore come Rossi, patrimonio italiano, nel Milan potrebbe fare faville e trovare quel posto negli annali che stando all’estero ancora gli manca.
E poi, sempre in attacco attenzione alle “Balotellate”. Super Mario ne combina una al giorno e questo non può essere imputato solo alla sua giovane età o al carattere difficile da domare. E se volesse prendere Mancini per sfinimento? Se tutto questo fosse un modo per tornare a Milano e indossare la maglia che ama fin da bambino? Ecco, forse qui siamo nel fantacalcio, ma soprattutto nella fanta-psicologia sportiva, ma questo mondo ci ha abituati a tutto.
E quando si parla di eventi insperati, il popolo rossonero nostalgico si aspetta un unico giocatore: quel Kakà che ancora fa battere forte il cuore dei rossoneri. E allora… attenti a Gattuso: se lo vedrete partire con lo zaino in spalla direzione Madrid, a piedi sotto il sole di agosto, questo è il segnale che Ricky è pronto ad essere preso in braccio e ad essere riportato a casa.
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