Un poker da sfruttare. Contro l’Empoli rimane l’emergenza in mediana. Dal mercato di gennaio le speranze di ripartenza
Partita all’ora di pranzo. Domenica contro l’Empoli. Sperando di essere commensali e non pietanze pronte per essere gustate.
Il fatto che anche l’Empoli, pensi di poter venire a S.Siro per fare la scorpacciata domenicale, il fatto che i giocatori si possano caricare con quest’idea, intendo, dovrebbe far riflettere.
Se, una volta, questa partita sarebbe stata raccontata come la classica sfida di una grande contro la provinciale emergente, ora i ruoli non sono più così netti e per questo si aprono scenari che prima sarebbero stati inimmaginabili.
Dopo la sconfitta di Torino, dopo lo strascico polemico sulle immagini che, almeno, ha distolto l’attenzione dalla squadra che per qualche giorno ha potuto rimettere in ordine le idee, grazie anche al riposo concesso da mister Inzaghi, il campo di Milanello, ma soprattutto l’infermeria rossonera tornano ad essere protagonisti delle vicende rossonere. L’unico giocatore espulso dal locale infermeria è Bonera. Le condizioni di De Sciglio, invece, per stessa ammissione del giocatore, sembrano più serie del previsto e di conseguenza il suo stop si allungherà. Le sensazioni regalate da Paletta e Antonelli, autore del gol che aveva riacceso le speranze dei rossoneri, sono state dolci. Non era la Juventus l’avversario da battere, ma l’Empoli e le prossime gare daranno risposte inequivocabili sulle reali aspirazioni di questo Milan. Sono dell’idea che sia inutile porsi obiettivi in questo momento. La squadra soffre anche per l’assenza di interpreti che almeno possano dare garanzia di rendimento e idea di gioco. Il reparto di centrocampo è quello che più di tutti è sotto i riflettori, soprattutto dopo la prova insufficiente messa in campo da Muntari ed Essien contro la Juventus. Si apre quindi un ennesimo spiraglio per il giovane Van Ginkel che, oltre a non aver mai davvero inciso, ha però avuto poche occasioni per mettersi in luce nel percorso fin qui affrontato dalla squadra di Inzaghi. Accanto a lui probabilmente Poli, visto che sia Montolivo che De Jong stanno ancora lottando contro i guai muscolari. Si prospetta dunque l’utilizzo di una coppia mediana supportata dal terzetto di trequartisti dietro l’unica punta Destro, che nella sua prima apparizione ha dato segnali positivi. Qualche dubbio anche per le condizioni di Honda, alla ricerca dello stato di forma dopo l’involuzione che lo ha visto protagonista nell’ultima fase del campionato prima della partenza per la coppa d’Asia. Occhi puntati anche su Menez, croce e delizia di questo Milan: il suo rendimento discontinuo va di pari passo ai risultati del Milan. Inzaghi cerca continuità di rendimento, soprattutto in questa fase di campionato che prevede quattro partite “abbordabili”, almeno sulla carta. Empoli, Cesena, Chievo, Hellas Verona: da questo poker di gare usciranno i verdetti più importanti per la corsa alla ricerca di un posizionamento in classifica che possa garantire al Milan la realizzazione dell’obiettivo di tornare in Europa. Anche se, di questi tempi, risulta impossibile fare pronostici. Inzaghi dovrà ripartire dalla prestazione, dall’atteggiamento più che altro, visto in campo contro la Juventus. Scendere in campo con l’idea di sovrastare l’avversario ed imporre il proprio gioco, ma per far questo ci vuole un’organizzazione in campo che consenta ai reparti di essere fluidi e compatti. L’obiettivo è quello di tornare ad essere un’avversaria di cui avere timore, non reverenziale, non dovuto ai successi passati, ma basato su risultati in campo che denotino un cambiamento verso l’obiettivo di tornare ad essere protagonisti.
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