Camarda: "Maignan è il numero uno, mi dà tanti consigli. I momenti più belli? Ci metto quel gol annullato..."

Francesco Camarda ha rilasciato un'intervista ai microfoni di Milan TV, spaziando tra Milan Futuro, dove sarà a disposizione fino al termine della regular season, e prima squadra. Ecco le sue parole:
Sul momento del Milan Futuro
"In tutta la stagione non era mai successo di vincere due partite di fila, perché ci sono state delle difficoltà più caratteriale che tecnico. Ora siamo più gruppo, più squadra e abbiamo dei concetti importanti e si vedono i risultati in campo. Tra di noi c'è un bell'ambiente, siamo un gruppo unito e ci aiutiamo gli uni con gli altri e tutto è più facile".
Sulle proprie caratteristiche
"Sono un giocatore che vive per il gol. L'importante ovviamente è sempre l'obiettivo di squadra, vincere. Poi a livello personale io cerco il gol perché sono un attaccante, sono un numero 9 ed è il mio pane".
Sulle difficoltà del Milan Futuro
"La cosa che notavo sempre è che nonostante le sconfitte c'erano dei giorni in cui eravamo proprio giù, anche perché la classifica è quella che è. Passavano dei giorni, si facevano dei discorsi di squadra e l'umore saliva".
Sulla Serie C
"A livello personale mi sento migliorato in tante cose grazie a questo campionato che essendo più duro, più tosto, più aggressivo devi migliorare magari nella velocità della scelta e in certe cose che magari se non ci fosse stato il Milan Futuro non le apprendevi".
Sulla Prima squadra
"La Prima squadra ha vissuto tanti momenti difficili in questa stagione e li ho vissuti con loro. Gli allenamenti con la prima squadra sono di un altro livello, vanno a un'altra velocità. I giocatori vogliono di più da tutti ed essendo più giovane è normale che quando faccio un errore me lo fanno capire e sentire. È normale".
I momenti più belli
"Ho vissuto dei momenti come la Supercoppa, il gol annullato. Anche i momenti brutti dove abbiamo provato a risalire".
Sui giocatori con i quali si trova meglio
"Parlo un po' con tutti, se devo dire un nome dico Mike. Abbiamo fatto due discorsi che mi sono rimasti in mente. Quando parla lui è il numero uno, lo stimo come persona prima di tutto. Una volta eravamo solo io e lui e abbiamo parlato circa 40 minuti. Anche Leao mi dà tanti consigli, ma anche Tomori, Gabbia, Florenzi, Malick… tanti giocatori che mi aiutano".
Sugli obiettivi personali
"L'obiettivo è di vincere il più possibile, poi chiaro che ogni minuto che mi danno voglio sfruttarlo al massimo".

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