Gianluca Di Marzio: "Champions? Tanto scarsi non siamo"

Allora tanto scarsi non siamo. E nemmeno finiti. Altrimenti non saremmo gli unici ad aver fatto punteggio pieno in Europa, una piccola rivincita per il calcio italiano. Nella notte in cui sono cadute le stelle a Manchester, Napoli si è addormentata (tardi, la squadra è atterrata alle quattro, accolta da una folla incredibile) grande e Milano ha pur sempre due squadre agli ottavi, nonostante una sconfitta col Cska e un pareggio contro i modesti cechi del Viktoria. Qualcosa vorrà pur dire, anche in chiave mercato. Perché Inter e Milan hanno speso talmente poco, da non riuscire a pagare nemmeno una gamba di Aguero e il Napoli è costato circa un terzo del City che stravince in Premier ma ha zoppicato in Europa. È la vittoria delle idee ? Forse. L'ingegno serve proprio a farci belli e bravi quando le disponibilità economiche vengono meno.

Così il Napoli si gode un Cavani pagato la metà di Dzeko e il Milan si specializza in colpi low cost come Nocerino. All'appello manca l'Inter, a dir la verità: la qualificazione è stata meritata ma macchiata da troppe ombre, non può bastare il guizzo in Turchia di Alvarez per promuovere un mercato da insufficienza piena, se a giudizio finiscono solo gli effetti sul presente e non per il futuro (Faraoni preso a zero dalla Lazio, per esempio). E adesso ? Il Napoli non cambierà la sua filosofia, sarà ancora caccia ai giovani talenti, il prossimo potrebbe essere Vargas, talento cileno da nuovo Sanchez. Mentre il Milan aspetterà la risposta del City per Tevez, a gennaio Galliani si è specializzato in queste operazioni sulla carta impossibili. Soprattutto per il nuovo Moratti, che fa come Monti e dispone una manovra salvaInter. Almeno per il suo bilancio. Ma poi, spendendo tanto, si vince davvero ?