Sacchi su Leao: "Dovrà darsi una svegliata. Non potrà più giocare una partita su tre"

Sacchi su Leao: "Dovrà darsi una svegliata. Non potrà più giocare una partita su tre"MilanNews.it
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 12:10News
di Lorenzo De Angelis

Intervistato questa mattina dai taccuini de La Gazzetta dello Sport, l'ex allenatore Arrigo Sacchi ha parlato di Milan, della concorrenza che si è venuta a creare in attacco con l'arrivo di Joao Felix e Santiago Gimenez ed ovviamente di Sergio Conceiçao, che adesso è chiamato a lanciare un segnale chiaro a tutto l'ambiente. 

Sergio Conceiçao, adesso, ha un'ampia scelta lì davanti. Lavoro facilitato?
"Di sicuro aver un numero maggiore di soluzioni è importante per un tecnico. Però io vorrei dire chiaramente che ciò che finora è mancato al Milan è stato lo stile. Quindi toccherà a Conceiçao dare uno stile di gioco alla squadra. Impresa tutt'altro che facile, ma credo che lui possa farcela". 

Gimenez, Joao Felix, Leao, Pulisic, e poi Sottil, Chukwueze, Abraham, Camarda, Jovic...Sono tanti da gestire. 
"Mi auguro che i giocatori li abbia scelti l'allenatore, sulla base di valutazioni tecniche e umane. Se è così, allora è stato compiuto un passo importante. Il Milan deve essere protagonista in A, in Champions e in Coppa Italia. Logioc che la rosa sia ampia. E in attacco ci sarà maggiore concorrenza, cosa che può fare bene a qualcuno...". 

Qualche riferimento in particolare?
"Beh, Leao dovrà darsi una svegliata. Non potrà più giocare bene una partita su tre: la continuità è una qualità fondamentale nel repertorio di un campione. In questo caso, se lui non è a posto, c’è pronto un altro a subentrare. Ciò significa, per Conceiçao, avere più soluzioni, anche dal punto di vista tattico. Si può giocare con un tandem offensivo, oppure con tre punte, o anche con il 4-4-2 molto offensivo".

Che cosa pensa di Gimenez e Joao Felix?
"Ho seguito il messicano in Olanda, ma voglio vederlo alle prese con il calcio italiano. I numeri non gli mancano. Joao Felix è una grande promessa finora non mantenuta. Le doti tecniche le ha. Al Milan, in un ambiente che lo fa sentire importante, potrebbe trovare la sua reale dimensione". 

Secondo lei, come utilizzerà Conceiçao le nuove risorse?
"Lui difende con due linee a quattro e chiede pressing. Vuole togliere l’iniziativa all’avversario, non accetta di essere dominato. Penso che l’abbondanza in attacco possa consentirgli una saggia rotazione. Bisogna gestire le energie e avere diversi elementi può aiutare il turnover. Se poi questi elementi sono di alto livello, come quelli del Milan, allora il turnover quasi non si avverte". 

Curiosità: l’attacco del Milan diventato più forte di quello dell’Inter?
"La coppia Lautaro-Thuram è la migliore d’Italia. Certo, i rossoneri hanno alzato l’asticella e, soprattutto, hanno validi ricambi. Ma, e su questo torno a insistere, l’importante è che Conceiçao dia uno stile di gioco alla squadra. Quando c’è lo stile, anche per i nuovi è più semplice inserirsi. Se invece non c’è lo stile, non si può essere protagonisti".