Seedorf: "Fonseca deve avere tempo, la società si è sempre dimostrata presente. Zona Champions? C'è speranza"
Clarence Seedorf, leggenda rossonera che ha partecipato alla festa dei 125 anni del Milan a San Siro domenica sera e ha assistito alla partita contro il Genoa terminata a reti bianche, è stato intervistato sul canale YouTube della giornalista di Prime Video Giulia Mizzoni. L'olandese ha parlato del momento attuale rossonero come anche della sua storia personale con il club. Le sue dichiarazioni.
Sulle emozioni della serata del 125°: "La cosa più bella è stata rivedere gli ex compagni o i nostri idoli di quando eravamo piccoli: vedere Rijkaard, van Basten e Gullit insieme... Una delle motivazioni per cui sono venuto a giocare al Milan erano loro. Anche Baresi, sono quelli che raccontano la storia del club. Bello anche con i tifosi, vedere lo stadio pieno per una serata speciale che va oltre alla partita. Emozioni sempre belle"
Sul Milan attuale: "Fa vedere ogni tanto che ha potenziale. Sono stati fatti un po' di cambi, forse il più importante quello di allenatore che non da continuità e deve avere tempo per costruire le sue basi: ci riuscirà se avrà il tempo di farlo. I giocatori ci sono ma poi non c'è la continuità e da fuori è difficile dire il perché, possono essere tanti gli aspetti: credo che quello principale è che c'è una nuova idea. Quando cambi un allenatore, cambi tante cose: se ti va bene, va bene ma non è una garanzia".
Sulla gestione di Fonseca, per gruppo e comunicazione: "Quasi come Mourinho? Io credo che la differenza è che forse Mourinho aveva anche intenzione tante volte di essere così. Io credo che Fonseca fa ancora un po' fatica a esprimersi con l'italiano come vorrebbe: sa qualche parola più semplice ma non quelle più adeguate forse. Ma io non credo che uno debba essere sempre pacato, tranquillo e diplomatico: non credo abbia attaccato qualcuno in maniera particolare e poi la critica è arrivata dopo una partita vinta. Ed è più facile il contrario. In questo senso non vedo niente di male. Sulla gestione in generale: dobbiamo conoscerlo meglio, i suoi pensieri, come gestisce giocatori importanti e nuovi"
Ti aspettavi più presenza della società? "Credo sia importante e credo che la società Milan si sia sempre dimostrata presente, non ha bisogno di nascondersi: sono state fatte delle scelte e devono dare supporto a queste scelte importanti. Sicuramente le idee sono positive. Ma quando sei al Milan non c'è modo di nascondersi anche perché la tifoseria merita questa chiarezza, perché sono loro che ti danno la spinta e saranno sempre lì. La preoccupazione e la paura dai tifosi non ci vuole. Ho visto comunque grande pazienza, capiscono che si sta parlando di un gruppo e di un'epoca diversa, che la società ha bisogno di questo tempo per costruire"
Qual è la strada del Milan secondo te? "La strada è trovare questa continuità che non è solo di risultati. Importante questo fattore della prestazione, del contenuto, delle cose strutturali che si vogliono vedere. Questo c'è dietro Fonseca: non posso pensare che possono andare a Madrid e fare altre partite dove si vede la struttura, delle giocate, e poi dopo queste cose non si fanno. Una cosa a cui solo Fonseca assieme al gruppo può trovare una soluzione. Lì ci vuole la leadership interna e i giocatori che prendono responsabilità di aiutare dove arriva l'allenatore dove non arriva: mi aspetto che chi ha più esperienza aiuti a trovare questa chiave"
Sulle panchine di Leao e Theo: "Mi piacerebbe essere all'interno dello spogliatoio e vederli allenarsi ogni giorno. Non serve spiegare il valore tecnico di Theo Hernandez ma in queste condizioni dobbiamo anche parlare di Theo stesso: alla fine questi ragazzi vogliono dare e fare bene, se non riesci a dare il massimo devi guardare te stesso per ritrovare la miglior forma. Quando fai le cose per la squadra, anche l'individuo ne trae benefici. Fonseca ha tanto lavoro da fare, anche individuale e in maniera costruttiva. I tuoi giocatori più importanti li devi recuperare in ogni caso"
Su Fofana e Reijnders: "Entrambi i giocatori, forse non con il Genoa, danno questo giusto equilibrio: Reijnders spinge di più e Fofana copre di più. Quello che mi piace di Tijjani è che si rende molto più pericoloso e con costanza, più concreto negli ultimi 30 metri: ci sono ancora alcune cose che può migliorare ma è normale. Il tandem così non mi dispiace, hanno energia. C'è il quadro, le caratteristiche che si completano ma le vogliamo vedere con più costanza"
Su tempo e continuità: "Nel calcio è molto difficile. Tutti sono un po' impazienti ma la pazienza serve: ha i bisogno di tempo per fare allenamenti perché si gioca sempre e tante volte hai bisogno anche di allenare le cose che servono per migliorarsi. E d'altra parte siamo ancora a dicembre, sì sono tanti punti ma abbiamo visto che non tutte le squadre in Italia in questo momento sono costanti c'è speranza per il Milan di ritrovarsi presto in zona Champions League"
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