Un altro passo avanti
Un altro passo avanti. Dopo il Palermo ecco il successo in Champions sul Bate Borisov. Il Milan sta risalendo la china e recupera credibilità. E' presto per elevare epinici, ma è altrettanto evidente che qualcosa sta cambiando in senso positivo. Il gioco migliora anche se i ritmi, pur buoni, non sono ancora elevatissimi. Ibra in certe sue giocate è sublime. Zlatan (secondo gol in Champions, quarto stagionale e 2 assist) raggiunge quota 6 reti nei 10 match europei disputati nell'arco di 2 stagioni con la maglia rossonera. Lo stesso numero di gol realizzati in 3 anni nelle 26 partite con l'Inter. Le reti, che hanno messo in ginocchio il Bate Borisov , sono di pregevole fattura. Addirittura spettacolare la “sassata” di Boateng che ha festeggiato con il dito medio sul naso per mettere a tacere le voci secondo le quali al di fuori del calcio si sarebbe concesso qualche libertà di troppo. Il Milan, gossip a parte, si è lasciato alle spalle le brutte e pesanti sconfitte con la Juventus e col Napoli.
Ora grazie al recupero di Abate, sempre più bravo e convincente, e Robinho (entrambi contro la Juve erano assenti!!), c'è più ritmo e velocità.
Alberto Aquilani sulla linea mediana ha saputo dare tanto dinamismo e qualità, ma è stato pure tempestivo, per quanto impreciso, nelle conclusioni a rete ( 6 compreso un clamoroso palo). “Aquila” ha dispensato deliziosi suggerimenti a tutti i compagni. La squadra, grazie al suo apporto sempre più convincente, ha aumentato il tasso tecnico.
Se poi aggiungiamo le buone prestazioni di Taiwo (fino a poco tempo fa considerato un oggetto misterioso), Nocerino e Boateng, i motivi di soddisfazione non mancano.
Impossibile non inserire tra i migliori Christian Abbiati, che con due strepitose parate (la prima sullo 0 a 0 su un passaggio sbagliato di Van Bommel e la seconda sull' 1a 0) è stato determinante. . Da segnalare l'esordio di Mexes a sei mesi e mezzo dal gravissimo infortunio.
Nel dopo partita sono arrivate le frecciatine di Ibra indirizzate a chi ha (volutamente?) equivocato il contenuto di una sua intervista: “Se uno conosce lo svedese capisce quello che ho detto. A precisa domanda ho semplicemente risposto che quando avevo 20 anni il calcio per me era tutto , mentre ora ho una famiglia con due figli e ovviamente le cose sono diverse”. Il “felice di essere qui al Milan” ha poi chiuso la querelle. O no?
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