Pagelle - Una sola parola: disastrosi. Tutti, senza esclusioni
Queste le pagelle di Lazio-Milan:
Tatarusanu 4: due gol della Lazio e su tutti e due ha responsabilità. Su quello di Milinkovic-Savic viene impallinato sul suo palo, denotando una scarsa reattività. Su quello del 2-0 è goffo nel cercare di impattare il pallone. Perché non esce sulla palla che porta al rigore? Il problema è anche chi lo fa giocare ancora.
Calabria 4: serataccia anche per il capitano, uno di quelli che di solito non molla mai, ma in questa serata non riesce a porre limiti alle esondazioni della Lazio sul suo lato.
Kalulu 4: sul gol dell’1-0 si fa portare fuori posizione da Felipe Anderson, lasciando così il buco nel quale Milinkovic-Savic si infila a nozze. Da la sensazione di essere fuori fase anche lui. Causa il rigore del 3-0.
Tomori 5: sul gol di Milinkovic è uno dei membri della banda del buco. Poi esce per infortunio a testimonianza del suo periodo negativo. (dal 22’ Kjaer 5: ingaggia un duello personale con Zaccagni e, in due occasioni, mette delle pezze non da poco a protezione della traballante porta rossonera. Ma come tutto il gruppo, cade a picco).
Dest 4: fino al gol del 2-0 della Lazio era stato quello più degno di nota dentro il buio totale nel quale è caduto il Milan. Poi si fa bruciare da Marusic sull’imbucata interna di Pedro che porta la Lazio al 2-0. Poco prima aveva la chance di disegnare un buon cross per Giroud, ma si incaponisce nella modalità “Diventa un mito”. Perde di vista il pallone del quarto gol rimanendo largo.
Bennacer 5: prova a costruire qualcosa, ma è lento mentalmente e di conseguenza con il piede. Una punizione vicina al palo, deviata da Milinkovic-Savic, è il suo unico squillo.
Tonali 5: innegabile l’impegno, ma anche lui è travolto dall’onda azzurra e dall’abulicità dei compagni. Soffre come un cane, in campo e nell’anima per questa batosta.
Messias 4: per un momento è stato il meno peggio del Milan. Poi diventa evanescente. E se il Milan si deve aggrappare a Messias, vuol dire che il resto è stato davvero di bassissima caratura. (dal 58’ Saelemaekers 5: dentro per fare minuti, la squadra e la partita erano già belle che andate).
Brahim Diaz 5.5: dei tre trequartisti è l’unico che, in fase offensiva, prova a metterci qualcosa. Ma il grigiore che c’è attorno a lui e la ferocia del pressing della Lazio lo anestetizzano. (dal 58’ De Ketelaere 5: si vede in campo solo perché si alza il tabellone del quarto uomo).
Leao 4: piantato sui blocchi, non azzecca nulla in fase offensiva. E quella difensiva non sa minimamente cosa sia. Mangiato letteralmente da Marusic. Se vuole essere un top player, non può avere questi black out. (dal 78’ Rebic sv)
Giroud 4: è cotto, si vede. Non ha fluidità di corsa e mostra segni evidenti di nervosismo con i compagni (vedi sfuriata con Dest e entrata in ritardo su Romagnoli). Non tiene mezza palla e Pioli lo deve anche rimbrottare all’atto della sostituzione. (dal 58’ Origi 5: carne da macello nel vuoto e nulla del Milan).
All. Pioli 4: non c’è niente di difendibile. Ha la piena responsabilità di quanto si sta vedendo in campo, con una squadra costantemente spaccata in due e in balia fisica degli avversari. C’è un blackout mentale generale, suo compreso, che sta ficcando il Milan in un buco nero molto pericoloso per il prosieguo della stagione. E si fa fatica a credere ad alcune dichiarazioni, tipo quello che la squadra lavora bene, perché è evidente che non sia così. E la cosa va avanti dalla preparazione di Dubai.
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