PAGELLE - Fofana il migliore. Leao incide. Ma la prova globale fa preoccupare
Il Milan vince a Bratislava, fa il suo e porta a casa tre punti importanti per la classifica al termine, però, di una prestazione tutt’altro che esaltante, specie nel primo tempo dove ha concesso occasioni ai padroni di casa che una grande squadra non dovrebbe mai lasciare agli altri. I gol di Pulisic, Leao e Abraham fanno respirare Fonseca, che però deve correre ai ripari su tante cose.
MAIGNAN 6: incolpevole sul gol dell’1-1. Per il resto assiste alla prova dei compagni con relativa serenità fino alla sventola di Marcelli che lui tocca, ma va a spegnersi dietro le sue spalle.
CALABRIA 5.5: concorso di colpe con Reijnders sul gol dell’1-1 dello Slovan, dove cerca l’anticipo al posto di scappare insieme a Barseghyan. In fase di spinta dà sempre un’opzione di passaggio ai compagni. (dal 74’ EMERSON ROYAL SV).
TOMORI 6: determinante nel salvare la pelle quando mette una pezza ad un buco importante di Pavlovic.
PAVLOVIC 6: se il Milan può andare in vantaggio è grazie ad un suo salvataggio su Strelec, che dopo aver saltato Maignan, già gustava il gol. Poi buca un intervento che poteva costare caro.
THEO HERNANDEZ 5.5: il feeling tecnico con Okafor non sboccia, ma in un altro momento avrebbe preso la leadership della fascia. Anche quando entra Leao non regala mai giocate da Theo.
FOFANA 7: pressa tutti come un indemoniato e tocca un numero impressionante di palloni. Ogni tanto si prende qualche licenza poetica in fase d’impostazione e i risultati sono altalenanti. Ma nel secondo tempo, fotocopiando il gol di Cagliari, trova il corridoio giusto per mettere in porta Leao per il gol che riporta davanti il Milan. (dal 75’ MUSAH SV).
REIJNDERS 5.5: entra, suo malgrado, nell’azione del pareggio dello Slovan perché è messo male anche lui, oltre a Calabria, nella copertura preventiva. Non una serata da ricordare per Tijji, che dopo tanti flash europei, passa una gara sottotono.
CHUKWUEZE 5.5: ha ritmo nelle gambe, ma quando arriva nelle zone in cui bisogna incidere, rimane congelato. Non azzecca una scelta, che sia un cross alto o che sia un suggerimento a rimorchio per qualche compagno. Anche nel secondo tempo, quando deve mettere qualità nelle giocate, non la trova.
PULISIC 6.5: segna il suo terzo gol in Champions League con una bella combinazione con Abraham, che gli apre la strada per arrivare a battere comodamente Takac. Anche nella ripresa è quello che cuce di più il gioco. Esce non appena sente un problemino muscolare, anche se fa cenni di star bene all’atto del cambio. (dal 74’ LOFTUS-CHEEK SV).
OKAFOR 4.5: contro un avversario del genere ci si sarebbe aspettati una prova di maggior personalità. Invece, a parte qualche doppio passo fine a sé stesso, non becca un canale sulle frequenze mancine con Theo Hernandez. Rimane negli spogliatoi all’intervallo (dal 46’ LEAO 6.5: già il suo ingresso in campo cambia faccia all’atteggiamento dello Slovan, visto che il Milan può scegliere su che fascia agire. Coma a Cagliari, si attiva la connection con Fofana per il gol del 1-2).
ABRAHAM 6.5: il suo primo tempo ha visto una sola fiammata, ovvero la giocata con cui apre il campo alla corsa di Pulisic per il gol del momentaneo 0-1. Poi, tra movimenti rivedibili e imprecisione dei compagni, non ha grandi palloni per potersi far valere dentro l’area dello Slovan Bratislava. Nel secondo tempo si sbatte ancora per la squadra e, su un errore enorme della difesa di casa, ritrova il gol in Champions League dopo quattro anni. (dall’84’ CAMARDA SV)
All. FONSECA 5.5: prendere un gol in contropiede in quel modo è terrificante. I buchi difensivi si sono visti anche con avversari mediocri e sono già 20 i palloni raccolti dentro la porta. La vittoria è il minimo sindacale ma c’è da prendere i tre punti e basta.
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