Allegri, nessuna ramanzina "terapeutica". Intanto Gattuso ci resta male
Dopo la sconfitta in Coppa Italia contro la Juve, ieri in molti si aspettavano una ramanzina "terapeutica", invece Massimiliano Allegri si è limitato a far lavorare la squadra. Il tecnico livornese è uno di poche parole, non ama molto i confronti collettivi, di solito preferisce colloqui individuali con quelli con cui ha un rapporto più stretto, però il suo modo di fare in una fase delicata come questa rischia di creare tensioni e incomprensioni: non tutti si sentono trattati allo stesso modo degli altri. La scorsa stagione il gruppo era stato la forza del Milan e Allegri aveva le chiavi dello spogliatoio, adesso lui stesso sembra non avere più quella grinta e i giocatori non sempre comprendono alcuni comportamenti dell'allenatore. Un episodio può aiutare a chiarire: Gattuso, uno dei fedelissimi di Allegri, ha saputo che non sarebbe stato inserito nella lista Champions solo il giorno prima che venisse presentata.
Immaginava di essere tra gli esclusi, però ci è rimasto male perché s'aspettava di essere chiamato prima dall'allenatore per discuterne insieme. I due si sono chiariti e la cosa è morta lì. Gattuso ha giocato poco ma è sempre stato vicino alla squadra: conosce bene le dinamiche e la psicologia dello spogliatoio rossonero e in questo momento potrà aiutare Allegri a ritrovare la rotta.
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