La medaglia rossonera post Bratislava: da un lato gli ottavi, dall'altro un'inguaribile difesa

La medaglia rossonera post Bratislava: da un lato gli ottavi, dall'altro un'inguaribile difesaMilanNews.it
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Oggi alle 16:00Primo Piano
di Francesco Finulli

Quando si vince qualcosa, solitamente si porta a casa una medaglia. Non è il caso di una partita della fase campionato di Champions League, ma si può ugualmente dire che il Milan, da Bratislava, torna a casa con una medaglia. Come tutte le medaglie che si rispettino, però, anche in questa ci sono due facce. Guardando un lato i rossoneri possono sorridere, voltandola per guardare l'altro la formazione di Fonseca e il club devono iniziare seriamente a preoccuparsi.

Ottavi in vista

Partiamo dalle notizie buone. Il Milan contro lo Slovan Bratislava ha dato finalmente una parvenza di continuità alla sua stagione: si è trattato infatti della terza vittoria consecutiva in Champions League, dopo quelle con Club Brugge e Real Madrid. Questo ha permesso ai rossoneri, dopo due sconfitte su due a inizio competizione, di fare un significativo balzo in avanti in classifica. Ora la squadra di Fonseca può guardare al futuro in Europa con fiducia, per quanto riguarda questa stagione. Le prossime tre gare, a cominciare da quella di mercoledì 12 dicembre a San Siro contro la Stella Rossa, saranno tre partite sulla carta abbordabili per i rossoneri che nel mese di gennaio concluderanno il percorso con Girona in casa e Dinamo Zagabria in trasferta. Se si riuscisse a fare un altro filotto di tre gare consecutive, si potrebbe finire con 18 punti, un bottino che molto facilmente potrebbe voler dire prime otto posizioni e accesso agli ottavi assicurato. Serve continuare a vincere, serve farlo segnando anche tanti gol perché mai come quest'anno la differenza reti conta.

Difesa shock

Finiamo con le notizie cattive. Basterebbe dire una parola: difesa. Già solamente così tutti quelli che hanno visto un po' di partite del Milan in questa stagione possono capire dove si vuole andare a parare. La fase difensiva era uno degli aspetti per il quale ci si augurava un miglioramento netto rispetto alle scadenti performance dell'anno scorso con Pioli. E invece da Pioli a Fonseca la musica non è cambiata di una nota. I rossoneri si dimostrano contro ogni avversario e in ogni situazione - salvo i due picchi con Inter e Real, a oggi estemporanei - una formazione profondamente squilibrata, inteso come assenza di equilibrio. Fofana, che di solito è sempre il centrocampista di turno, fa tanto e anche bene per arginare e chiudere le voragini in mezzo al campo, ma spesso è solo e anche lui osserva impotente. I difensori continuano a cambiare di partita in partita: scoordinati nei movimenti e nelle scelte. Il risultato parla chiarissimo: 22 gol in 17 partite. Sono davvero tanti e forse sono il motivo per cui il Diavolo, in campionato, rincorre già da 9 punti di distacco dal quarto posto.

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